venerdì 28 ottobre 2011

Le rivelazioni della biografia di Steve Jobs in un cartoon 3D



Un nuovo cartoon in grafica 3D racconta il successo della biografia di Steve Jobs, le rivelazioni contenute nel libro e anche l'eredità del co-fondatore di Apple. Il filmato contenente diversi tocchi di humor è stato realizzato da Next Media Animation specializzata in cortometraggi in computer grafica su fatti di attualità e di cronaca.

La guerra ad Android, l'eredità a Cook, l'uso di droghe psichedeliche, le diete bizzarre. Questo e molto altro è stato rivelato dalla biografia Steve Jobs di Walter Isaacson che proprio per la popolarità del soggetto e il lancio pubblicitario a livello mondiale è ora un tema di strettissima attualità. Non stupisce dunque che Next Media Animation, società di Hong Kong con sussidiaria in Taiwan specializzata nel creare animazioni 3D, specializzata nel presentare con humor e un tocco di dissacrante cinismo i fatti più discussi al mondo, si sia lanciata sull'argomento.

La clip, intitolata Steve Job's iBiography flies off the shelves, come tutti i lavori di Next Media Animation, è interamente realizzato in computer grafica; in pochi secondi viene riassunta la storia della biografia, dall'assegnazione dell'incarico agli elementi di narrazione. Nel video, tra gli altri, vengono rappresentate le dichiarazioni di Jobs su Barak Obama (il tuo suo sarà un mandato singolo a causa della crisi economica) i consigli a Bill Gates (sarebbe stato una mente più aperta se avesse provato l'LSD) e l'"addestramento" di Tim Cook (raffigurato come Luke Skywalker nella prova bendato con la spada laser)

Next Media Animation è la stessa realtà che ha avuto molta visibilità sui media italiani quando ha affrontato con la stessa tecnologia e metodo di narrazione le controverse vicende del presidente del consiglio Silvio Berlusconi tra Rubygate e caso Tarantini, così come esse sono ricostruite usando le intercettazioni telefoniche.

Apple meglio di Google nel supporto e aggiornamento software ai propri dispositivi



Michael Degusta pubblica un interessante studio in cui si evidenzia come la maggior parte (se non tutti) i dispositivi Android commercializzati siano stati abbandonati a loro stessi dopo meno di due anni. Apple invece supera i 24 mesi di aggiornamenti praticamente sempre.

Un’interessante analisi di Michael Degusta mette nero su bianco con evidente chiarezza uno dei maggiori vantaggi che fino ad oggi i possessori di Android hanno invidiato agli utenti iPhone: l’immediato aggiornamento del sistema operativo.

Degusta ha stilato un grafico che prende in esame gli aggiornamenti dei sistemi operativi per dispositivi Android e iPhone dopo i 3 anni successivi alla commercializzazione, avvenuta fra il 2007 e il giugno 2010; un lasso di tempo superiore alla durata di un contratto standard negli USA, pari a circa 2 anni.

Lo scenario per Android è abbastanza desolante: solo il Nexus One ha potuto restare effettivamente aggiornato per quasi due anni. Aggiornamento che però si interromperà prima del traguardo dei 24 mesi, visto che Google ha già annunciato che Android 4.0 non verrà rilasciato per Nexus One.

Per altri dispositivi le cose sono andate ancora peggio: alcuni hanno dovuto attendere mesi prima di un aggiornamento alla versione del sistema operativo successiva, avvenuto magari quando la suddetta versione era a sua volta divenuta “superata”. Altri sono stati rilasciati con una versione del sistema operativo già superata per poi essere ufficialmente abbandonati a loro stessi, senza più speranza di aggiornamento.

Diversamente tutti i modelli di iPhone dall’originale 2G al 4 hanno potuto godere di aggiornamenti immediati; le prime tre versioni di iPhone hanno ricevuto aggiornamenti ufficiali per un periodo di oltre 2 anni a partire dalla data del rilascio. Addirittura il 3GS, rilasciato nel giugno 2009 ha da poco ricevuto l’update ad iOS5.

Ovviamente gli oneri di aggiornamento sono diversi: Apple ha molti meno dispositivi cui badare rispetto alla moltitudine di telefoni Android rilasciati da ogni singolo produttore; produttori che devono prima ricevere l’aggiornamento da Google e poi adattarlo alle loro versioni personalizzate. Passaggi in più che richiedono tempi superiori.

Dettagli che agli utenti possono interessare fino ad un certo punto, mentre saranno più rinfrancati nel sapere che un cellulare Apple, almeno fino ad oggi, ha molte più probabilità di essere aggiornato rispetto ad un cellulare Android.

Lancio di iPhone 4S, febbre da iPhone usato



L'arrivo di iPhone 4S scatena la febbre da iPhone e sul sito di Subito.it schizza verso l'alto l'offerta di modelli di generazione precedente e la ricerca dei termini iPhone e iPhone 4. Numerosi anche gli scambi su iPad e a sorpresa appare anche il Kindle.

Il lancio dell’iPhone 4S solletica le voglie degli italiani. A dirlo non sono solo gli acquisti on line, le prenotazioni, la voracità con cui i lettori cercano notizie sull’argomento e l’interesse di negozianti ed operatori di telefonia mobile, ma anche le persone che cercano di “liberarsi” dei vecchi modelli per poi andare a caccia dei nuovi. La certificazione di questo fenomeno giunge da Subito.it (www.subito.it), il più grande sito italiano di annunci di compravendita e lavoro, con oltre 3 milioni di inserzioni pubblicate

Nell’ultimo mese, gli annunci di beni “consumer tech” messi in vendita sul sito abbiano avuto un incremento dell’8% rispetto al mese precedente ed è proprio la categoria “telefonia” quella più rappresentativa dell’incremento di nuovi annunci inseriti, pari al 13,6% con una vera iPhone-mania. Solo nell’ultimo giorno, alla vigilia dell’arrivo del nuovo iPhone 4S, su Subito.it si contano oltre 250 nuovi annunci di iPhone messi in vendita. Anche gli italiani in cerca di offerte vantaggiose per acquistare i cellulari Apple consultano gli annunci pubblicati su Subito.it. “iPhone” e “iPhone 4” sono infatti le parole hi-tech più ricercate dagli utenti sul sito, registrando complessivamente nell’ultimo mese un’impennata di ricerche del 110%.

La voglia di novità investe anche la categoria dei gadget tecnologici “console e videogiochi” per divertirsi nel tempo libero e a pari modo la sezione “fotografia”; per entrambe le categorie gli annunci di vendita aumentano nell’ultimo mese del 7%. I giochi tecnologici sembrano appassionare sempre più gli italiani, come testimonia la crescente e costante ricerca di nuove console di gioco. La Playstation 3 si colloca al secondo posto tra i prodotti più ricercati sul sito ma mantengono una buona posizione anche Xbox e Nintendo Wii. Anche la fotografia si attesta in cima alle passioni dei nostri connazionali. La ricerca di apparecchi e accessori ha registrato infatti su Subito.it una crescita annua del 24%, con un boom di prodotti reflex. Tra i brand più ricercati Nikon e Canon.

Tra i beni messi in vendita sul sito, seguono infine quelli del comparto audio/video (+6%) e dell’informatica con un incremento del 2%.

Categoria evergreen quella dei navigatori satellitari. Sebbene siano stati rimpiazzati in larga parte dai telefoni di nuova generazione, c’è ancora una forte richiesta di questi gadget elettronici, forse dovuto all’avvicinarsi delle vacanze invernali per assicurarsi indicazioni stradali sicure e a prezzi convenienti.

Tra i trend in ascesa, Subito.it evidenzia l’avanzata dei tablet (cavalcata dagli iPad) e l’emergente Kindle, prodotto ancora poco utilizzato in Italia ma che sta iniziando a comparire in maniera rilevante tra le ricerche del sito.

Internet è sempre più la piazza di riferimento dove comprare e vendere in maniera facile e veloce anche prodotti tecnologici di ultima generazione. I ritmi della tecnologia sono sempre più serrati e il web è lo strumento perfetto per far incontrare pionieri tecnologici e risparmiatori offrendo opportunità vantaggiose sia a chi vende che a chi compra.

Le alluvioni in Thailandia faranno aumentare il costo degli HD?



La recente catastrofe naturale che ha colpito la Thailandia con tragiche conseguenze potrebbe avere ripercussioni sul costo dei dischi rigidi. Molti produttori di HD sono stati costretti a chiudere temporaneamente i loro impianti di produzione, dichiarando pubblicamente di non essere in grado di garantire la regolare fornitura di componenti per diversi mesi.

Alla luce della catastrofe naturale che ha colpito la Thailandia, dove anomale piogge monsoniche hanno causato disastrose inondazioni con tragiche conseguenze, alcuni produttori hanno comunicato di avere difficoltà a ottenere i componenti utilizzati in vari prodotti, principalmente dischi rigidi. Molti dei principali produttori di HD (es. Western Digital e Seagate) e i fornitori di componenti per gli stessi hanno le loro sedi e centrali operative in Thailandia in aree direttamente e notevolmente colpite dalle recenti alluvioni.

Tra questi sono inclusi la maggior parte, se non tutti, i fornitori diretti e indiretti di unita di hard disk e componenti elettronici. Molti di questi fornitori sono stati costretti a chiudere temporaneamente i loro impianti di produzione, dichiarando pubblicamente di non essere in grado di garantire la regolare fornitura di componenti per diversi mesi. A causa della difficoltà di approvvigionamento, la tariffazione per ogni unità di disco rigido potrebbe nelle prossime settimane aumentare anche in modo significativo. La criticità dell’attuale situazione potrà portare a notevoli oscillazioni dei prezzi e inadeguata disponibilità di prodotti.

Altri prodotti che potrebbero subire un’impennata di prezzo sono i NAS contenenti unità di dischi rigidi. Tutti gli altri prodotti, compresi gli storage senza dischi, non dovrebbero subire alcuna alterazione né in merito ai prezzi né alla disponibilità.

Amazon scommette sull'Italia: a Piacenza un centro distribuitivo da record




Amazon scommette sull'Italia e la prova arriva da un nuovo centro logistico inaugrato in questi giorni. 4 campi da calcio, circa 25.000 metri quadrati, 3 chilometri di scaffali e 3.000 posti pallet. Un investimento che la dice lunga sulla fiducia nel mercato del nostro paese sulla volontà di espandere un'attività iniziata meno di un anno fa ma che già viaggia a tutto gas tra bancali (stracolmi di libri su Jobs), aspettando il Kindle...

25.000 metri quadrati, l'equivalente di 4 campi da calcio, 3 chilometri di scaffali. Potrebbero bastare questi numeri per dire molto di quel che diremo nel corso di questo articolo tutto dedicato alla scommessa che Amazon.it lancia nel nostro paese e che si è materializzata in un enorme centro logistico tutto dedicato a stoccare, gestire, spedire le merci che il più grande retailer on line vende ai clienti italiani. Un numero molto grande, più grande delle previsioni se è vero che la società è di Seattle è sbarcata meno di un anno fa sullo scenario nazionale e che a distanza di meno di 12 mesi compie un investimento di questa portata.

il nuovo Centro di distribuzione Amazon di Castel San Giovanni (Piacenza) è appena nato ma può già essere considerato un esempio dell'eccellenza nel campo della logistica in Italia e non solo. come hanno raccontato alla stampa Diego Piacentini Senior Vice President International (ufficiosamente braccio destro di Jeff Bezos, mente e fondatore di Amazon), Martin Angioni, Country Manager Amazon Italia e Stefano Perego, General Manager Amazon Logistica Italia nel corso di un affollatissimo incontro cui Macitynet ha partecipato in mattinata.

«La costruzione del polo logistico in Italia non era prevista a budget per il 201» ha spiegato Piacentini- Il team di dirigenti non lo ha espressamente dichiarato, come Apple anche Amazon non comunica mai numeri, ma la crescita del portale nostrano e delle vendite generate dagli utenti italiani evidentemente hanno superato anche le previsioni interne di Amazon.

Il dirigente ha poi offerto qualche ulteriore dettaglio sulla genesi del progetto: "Nel mese di aprile è stata presa la decisione di costruire questo centro di distribuzione e nel mese di settembre è entrato in funzione". Fa un certo effetto apprendere che uno stabilimento di queste dimensioni è passato dalla fase di progetto all'operatività quasi completa nel giro di 5 mesi. Sembra un puro miracolo come di quelli possibili solo negli Stati Uniti ma Piacentini smentisce: «Non è vero che in Italia le cose non si possono fare velocemente. Bastano solo le persone giuste, al posto giusto per avere efficienza ai massimi livelli».La scelta di inaugurare proprio qui a Castel San Giovanni non è ovviamente casuale. Nelle prospezioni di Amazon la zona è stata individuata per la disponibilità di un polo logistico già esistente ma anche per la volontà e la disponibilità dell'amministrazione locale, desiderosa di portare nuove realtà e nuovi posti di lavoro, infine per la disponibilità nel bacino di persone giovani e dal profilo idoneo per la selezione di Amazon. La posizione geografica, le infrastrutture e i collegamenti disponibili hanno comunque una importanza decisiva per l'unica e più importante missioni di Amazon, vale a dire soddisfare il cliente. Da qui la merce che viene spedita dal nuovo centro di distribuzione di Amazon può raggiungere il 70% della domanda dei clienti italiani nel giro di 3-4 ore. L'acquisto con Amazon parte con un click del cliente sul sito web: in un istante il sistema integrato si prende carico dell'ordine e inizia immediatamente il reperimento dei prodotti, l'accorpamento dell'ordine se contiene più prodotti e poco dopo la fase di spedizione, anche questa ottimizzata per ridurre i viaggi dei trasportatori, ridurre i costi di spedizione e allo stesso tempo ridurre il consumo di carburante, l'inquinamento e così via. Efficienza a braccetto dell'ecosostenibilità. 

“Ci fa molto piacere annunciare oggi questo importante passo a meno di un anno dall’apertura del sito internet italiano – ha dichiarato Diego Piacentini - Grazie al positivo riscontro ottenuto dai clienti italiani che hanno dimostrato di apprezzare la nostra offerta e servizi come Prime, che consente agli utenti di beneficiare della spedizione gratuita e di ricevere gli articoli entro due o tre giorni dall’ordine o, addirittura, in un solo giorno pagando un leggero sovrapprezzo. Da marzo a oggi abbiamo già assunto oltre 150 collaboratori e continuiamo a selezionare nuovi candidati per far fronte al picco stagionale della domanda nel quarto trimestre. Ci aspettiamo di superare la soglia dei 350 prima di Natale. Le posizioni aperte, sia a tempo indeterminato che stagionali, sono diverse centinaia e si riferiscono a ruoli che vanno dal management al ricevimento, confezionamento e spedizione della merce”.

Il sistema creato a Castel San Giovanni è anche un colosso ecosostenibile. L'immensa superficie piatta dei capannoni è praticamente ricoperta da un immenso impianto fotovoltaico in grado di produrre energia sufficiente per il fabbisogno di circa 1.000 famiglie, molta più energia di quanta ne consuma.

Non sono mancate domande un po' scomode per i dirigenti del colosso dell'e-commerce.

La prima riguarda la legge che impedisce di applicare sconti superiori al 15% sul prezzo di copertina dei libri, secondo alcuni voluta proprio contro Amazon e gli altri colossi del web per evitare di soffocare le librerie tradizionali. «La legge mi sembra sia nata prima dell'ingresso di Amazon in Italia» ha risposto Piacentini spiegando poi che il prezzo o lo sconto non sono tutto: «Certo per la vendita online il prezzo è importante ma non è l'unico fattore. Nel caso di Amazon conta anche la qualità del servizio e la dimensione della scelta: noi possiamo offrire oltre 2 milioni di libri in pronta consegna». 

Il concetto di qualità e di servizio al cliente in Amazon è portato ai massimi livelli, sicuramente un fattore determinante nel successo planetario dell'e-tailer per definizione quale Amazon è. Per comprendere questo concetto il braccio destro di Bezos offre un esempio molto interessante: «Per noi la qualità del servizio non è solo rendere facile la scelta e consegnare al cliente il più velocemente possibile. La qualità del servizio è anche la possibilità concessa al cliente di poter cambiare sempre e comunque la propria idea: su Amazon basta un click per comunicarci che il prodotto, per qualsiasi ragione, non è di gradimento del cliente. Tutto quello che occorre fare è un click su Ritiro del prodotto e noi mandiamo un corriere per la presa». Senza domande e senza attese.Oltre agli impressionanti numeri sulle dimensioni, la superficie i chilometri di scaffali Stefano Perego, General Manager Amazon Logistica Italia ha accompagnato i giornalisti in una visita del centro logistico spiegando il suo rapporto con Amazon e soprattutto il meccanismo a orologeria che ha permesso ad Amazon di diventare un esempio nel campo della gestione e della movimentazione dei prodotti. «Ho conosciuto Amazon come cliente quando lavoravo e vivevo in Regno Unito: per me Amazon è sempre stata un po' come Babbo Natale». Dopo aver sentito per anni definire Amazon come una marea, come un piattaforma, la definizione di Stefano è senza dubbio quella più simpatica e originale. «Io ordinavo i miei prodotti online e il giorno dopo arrivavano a casa»: occorre tenere presente che la spiegazione di Stefano dà per scontata l'efficienza dei trasporti e dei corrieri d'Oltre Manica, in ogni caso Amazon è davvero un po' come Babbo Natale e possiamo dirlo personalmente; in questo preciso istante, il corriere è arrivato a casa di chi scrive con 4 copie della biografia di Steve Jobs: non è festa ma quasi. 

E a questo proposito: nel tour guidato nel centro Logistico abbiamo osservato bancali e bancali della biografia di Steve Jobs (foto qui a fianco, uno di questi), la domanda per Stefano è obbligatorio per l'inviato di Macitynet. Il dirigente di Amazon lavora da sempre nella logistica ma non può non nascondere un pizzico di stupore: "Questo libro è incredibile: non fa in tempo ad arrivare l'approvvigionamento che le scorte sono finite. Qui abbiamo centinaia di migliaia di prodotti: il libro di Jobs è richiestissimo e fà storia a sé". Come Apple anche Amazon non comunica mai i numeri in dettaglio ma il volume del traffico generato dal libro di Isaacson su Jobs è impressionante. Durante il tour del centro logistico ancora non sapevamo che il corriere stava per consegnare anche al nostro domicilio, gardacaso un ordine da Amazon: la visione di decine di bancali con centinaia e centinaia di copie della biografia di Jobs ci ha inquietati per diverse ore.

Quando arrivano i Kindle in Italia? Non si sa, ma è probabile che sia presto 
Molti dei giornalisti presenti all'evento utilizzano da tempo un Kindle per leggere gli ebook acquistati su Amazon.com: non si tratta di una eccezione ma senza dubbio si tratta di una platea particolare. La curiosità era palpabile sul Kindle Fire, il nuovo tablet touch a colori dal prezzo abbordabile e sugli altri nuovi Kindle presentati qualche settimana fa: i nuovi Kindle hanno brillato nell'evento di oggi per la loro assenza. Obbligatoria la domanda di rito: quando gli ebook reader evoluti e il Kindle Fire saranno lanciati anche in Italia? L'intero team di manager di Amazon ha rifiutato di rispondere con una data precisa: "In USA abbiamo presentato i nuovi modelli, in Francia il Kindle è stato lanciato due settimane fa - ha spiegato Martin Angioni, Country Manager Amazon Italia concludendo - E' ovvio che è in corso un roll-out internazionale. Più di questo non possiamo rivelare". 

Meno di un anno fa è nata Amazon.it: a settembre ha iniziato a funzionare il primo immenso ed efficientissimo centro logistico nel nostro Paese. La presenza online è più che consolidata e ora Amazon dispone di un poderoso magazzino prodotti per ricezione, stoccaggio e spedizioni. I tempi sono maturi per varare una sezione del negozio online dedicata ai libri digitali e per stipare migliaia di Kindle a Castel San Givanni, pronti per essere spediti nelle mani dei clienti nel giro di 3-4 ore. E' solo una supposizione di chi scrive ma non ci stupiremmo molto se la rivoluzione della lettura digitale in formato e-ink e i Kindle arrivassero in Italia in tempo per finire nel sacco di Babbo Natale.

Il New York Times: ''La TV Apple annunciata entro il 2012''



Secondo il New York Times la TV Apple è una certezza: «Non è questione di se, ma di quando». E la previsione è per un annuncio entro fine 2012 integrata con una nuova versione di SIRI che servirà a dettare le nostre preferenze sui canali TV e i contenuti che vogliamo vedere.

Non è questione di “se” ma di “quando”. Questo il pensiero del New York Times sulla caldissima questione del rilascio della TV Apple. Il rumor, in circolazione da tempo, ha ripreso improvvisamente quota quando con la pubblicazione del libro sulla biografia di Jobs è stata attribuita con certezza allo stesso fondatore la volontà di creare un set TV «che sia il più semplice da usare che si possa immaginare». Il NY Times sembra avere però qualche elemento in più che quella scarna considerazione di Jobs.

Citando «fonti a conoscenza delle operazioni in corso a Cupertino» il giornalista Nick Bilton si spinge a raccontare di componenti già in circolazione, di un lavoro iniziato da diverso tempo (forse già nel 2007) e di voci da lui personalmente raccolte più di un anno fa. Persone all’interno di Apple avrebbero confermato che «è assolutamente certo che un TV uscirà da Cupertino» perché «Steve pensa che l’industria delle Tv sia totalmente fuori strada».

Ma come sarà la nuova TV Apple? Incentrata intorno a SIRI, dice il New York Times, o probabilmente ad una versione adattata alla TV. In pratica invece che usare il telecomando si parlerebbe al televisore, dicendogli che cosa intendiamo guardare; diremmo «fammi vedere notizie» oppure «che tempo fa?» e la TV dovrebbe essere in grado di selezionare i canali che ci interessano. Potremmo anche dirgli di andare in Internet (se il TV fosse connesso alla rete) o di mostrarci un DVD.

Sul fatto che sarà il sistema di controllo vocale "intelligente" a gestire la televisione di Apple sembra più un'opinione del giornalista che il frutto di una vera indiscrezione, derivata dalle considerazioni sulla semplicità elaborat da Jobs («che cosa c'è di più semplice che dettare comandi ad un TV?», dice Bilton), ma che tutto questo possa essere davvero più pratico che avere un telecomando e tasti da premere e che possa essere tale per un grande numero di utenti del televisore è da tutto da dimostrare.

In realtà lo scenario futuristico disegnato dai commentatori, analisti americani sulla TV di Apple, visto da fuori gli Stati Uniti dove spesso si tende a considerare tutto in chiave locale (per altro senza comprendere che nel caso di Apple ormai la larga parte del fatturato arriva da Europa e Asia) è comunque da prendere con le molle nel suo intero assetto.

Ad esempio, se un TV cui dettare comandi a voce (in inglese) imperniato sul mercato delle pay TV americane, una volta introdotti contenuti ad hoc magari frutto di accordi con distributori su piattaforma Web, può avere un suo mercato già pronto negli Stati Uniti, è difficile dire la stessa cosa per l'Europa con la sua molteplicità di lingue, di fornitori di contenuti, di tecnologie, di piattaforme. Certo Apple potrebbe puntare sui soliti noti, Germania, Francia, Inghilterra e Giappone, ma anche qui non sarebbe semplice creare un sistema virtuoso, visto che è praticamente impossibile che Apple si limiti a costruire un hardware per dare accesso a media di terze parti su cui non avrà almeno parzialmente se non interamente il controllo.

Ma le difficoltà cui Apple pare andare incontro non sono solo di carattere culturale (l'idea di parlare obbligatoriamente con un TV, se davvero questa è l'idea geniale e rivoluzionaria dietro alla televisione della Apple, per guardare un film o un TG, certamente ripugna ad una larghissima fetta del mercato) o sulle tecnologie. Altre se ne prospettano sul piano logistico (basti pensare a che cosa significa piazzare TV da 42 o 50 pollici in magazzini che oggi sono fatti per vendere dispositivi che principalmente stanno in tasca) e delle alleanze con partner come i canali TV free to air che in Europa sono un numero enorme e ai quali non si può certamente rinunciare.

Come stanno davvero le cose, lo sapremo solo quando questo fantomatico TV sarà apparso sul mercato, se mai apparirà. Secondo il NY Times per altro potrebbe mancare non moltissimo; alla fine del 2012, dice il giornale americano, potremmo avere l'annuncio ed entro il 2013 sederci davanti al TV con la Mela.

Mio Traduttore Professional, traduce in 59 lingue per iPhone e iPad



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Il formato audio Apple Lossless diventa open source



Apple rende open source il codec Apple Lossless per la creazione e la gestione di audio lossless (senza perdita d’informazioni). Un nuovo pezzo si aggiunge all'arsenale di codice "libero" che Cupertino offre regolarmente: dalle sorgenti di componenti usati nei sistemi operativi (OS X e iOS) ad alcune applicazioni.

Apple ha reso open source il formato audio Apple Lossless pubblicando su MacOSForge il codice per la gestione e creazione del codec. Tra gli esempi di codice anche un’applicazione che legge e scrive audio su Core Audio e WAV e il “magic cookie” per identificare in modo univoco per creare clip M4A e MP4. Il codice dell’ALAC (Apple Lossless Audio Codec) è pubblicato con licenza Apache 2.0 e dunque consente agli utenti di usare il software per ogni scopo, di distribuirlo, modificarlo e di distribuire versioni modificate del software. La Licenza Apache non richiede che versioni modificate del software siano distribuite secondo i termini della stessa licenza o come software libero ma solo che si includa un'informativa del fatto che si è utilizzato software licenziato secondo i termini della licenza in questione.

L’ALAC è un codec sviluppato da Apple nel 2004 per ottenere compressione lossless (senza perdita d’informazioni). L’encoder memorizza i dati in un contenitore MPEG-4 con modalità simili a quelle utilizzati da altri codec lossless. Tutti gli iPod recenti sono in grado di riprodurre questo formato e Apple dichiara che lo spazio occupato è della metà rispetto ad altri codec non compressi. Va detto che in passato alcuni sviluppatori sono riusciti a comprendere il funzionamento sfruttando tecniche di reverse engineering e sul web si trovano decoder open source, ma si trattava di operazioni non sancite da Cupertino e dunque potenzialmente sanzionabili legalmente.

Non è la prima volta che Apple pubblica software open source. La casa di Cupertino offre regolarmente i sorgenti di componenti usati nei sistemi operativi e in alcune applicazioni. Anche le componenti open source di iOS sono disponibili sotto licenza GPL. Il sito di Apple dedicato ai progetti open source è interessante sia per gli sviluppatori esperti, sia per chi desidera comprendere cosa vi sia “sotto il cofano” di iOS. Dallo stesso sito si possono scaricare le componenti open source di Mac OS X dalla versione 1.0 alla 10.7.x. I principali componenti di Mac OS X, incluso il core Unix, sono da sempre disponibili sotto la licenza Open Source di Apple che permette a sviluppatori e studenti di visualizzare i sorgenti, inviare suggerimenti e modifiche. Il software open source è utilizzato da Apple, ad esempio, per il motore di rendering HTML di Safari e questo è disposizione di chiunque voglia sfruttarlo. Sullo stesso sito è possibile trovare documentazione, framework e altri kit open source.

mercoledì 26 ottobre 2011

Con “Videotemplate” premiati allo Smau due giovani modenesi



Fabio Catani e Andrea Zanoli hanno realizzato un sistema di video base che abbatte i costi di produzione di un film.

L’innovazione modenese trova importanti riconoscimenti tra il gotha della tecnologia internazionale, tutta radunata allo Smau di Milano. Nel premio Startupbusiness infatti è arrivata una medaglia d’argento, ma soprattutto la start up ha vinto un anno di servizi tecnologici presso uno dei 19 Datacenter Retelit.

Dietro al progetto Videotemplate c’è l’inutizione di due ragazzi modenesi, Fabio Catani, 26 anni, originario di Pavullo, e del videomaker di San Cesario, Andrea Zanoli. Con loro ha lavorato anche il pisano Daniele Marconcini.

«La nostra collaborazione - racconta Catani - nasce quasi per caso: io ero impegnato a girare il mio primo film “Acquario ascendente divano” e dopo aver costruito il cast avevo bisogno di due videomakers di qualità. Con Daniele e Andrea c’è stato subito feeling e così abbiamo iniziato la nostra avventura che ci ha portato fino allo Smau».

È servito un po’ di tempo per oliare il motore e la decisiva spinta di Democenter che ha appoggiato l’innovazione proposta a Milano.

«Si tratta - continua Catani - di modelli di video pre-impostati. Il che apre un nuovo mondo per coloro che necessitano di riprese di alta qualità, ma non hanno la possibilità economica di potersi affidare a una troupe. Noi lavoriamo su due fronti: da un lato stiamo elaborando oltre 150 video di base su cui poter caricare le riprese dei clienti, anche quelle effettuate con un semplice cellulare. Ciò comporterà un abbattimento dei costi: dagli attuali 4-5mila euro necessari per ottenere un video di qualità ne basteranno tra i 70 e i 250 dollari per farsi un filmino fai da te, ma ad alti livelli».

Tra le collaborazioni già avviate da Videotemplate c’è quella con i ragazzi di Mashape, società composta da giovanissimi, costretta ad emigrare negli Usa dopo aver girovagato per due anni alla ricerca di finanziatori per il proprio progetto. La lettera aperta pubblicata da diversi giornali in cui si accusava l’Italia è rimasta nella storia e ora Mashape viaggia a cifre spaventose.

«Abbiamo lavorato con loro - conclude Catani - e proprio loro ci hanno incoraggiati nel credere nel nostro progetto. Lo hanno trovato valido e funzionale, speriamo di riuscire ad aprirci un mercato per il momento vergine».


Il tavolo dei (video) giochi


Disegnato e costruito a mano in Gran Bretagna, questo tavolino offre fino a 60 giochi arcade diversi, compresi classici come Pac-Man e Space Invaders. La grafica originale a 16 bit dei giochi da bar deglianni ’80 è oggi portata a 1280 x 780 comodi pixel, contenuti in uno schermo lcd da 17 pollici. 

Manopole e pulsanti sono in stile vintage, sotto il tavolo, invece, batte il cuore potente di un personal computer di ultima generazione. 

Dove lo trovo? Games Room Company
Quanto costa? Circa 3000 € 

Elettrodomestici, Samsung e Lg attaccano l'Europa



Poznań - In Europa e per l'Europa. Due marchi sudcoreani di (anche) elettrodomestici stanno puntando sulla produzione nei confini comunitari per accontentare un target con esigenze evidentemente e comprensibilmente diverse da quelle della clientela con gli occhi a mandorla. 

Samsung si è piazzata in Polonia, qui a Poznań per la precisione, dopo aver acquisito uno stabilimento dal marchio Amica per 76 milioni di dollari; l'eterna rivale Lg ha invece potenziato la produzione della fabbrica di Wroclow, aggiungendo la produzione di lavatrici ai già presenti frigoriferi. 

Una doppia mossa - involontariamente coordinata per luoghi e tempistiche - che la dice lunga sulle bellicose intenzioni dei due marchi in direzione dei nostri appartamenti. Samsung - che produce il Bianco (si usa questo termine per gli elettrodomestici) anche in Cina, Malesia, Thailandia e Vietnam - non si sbottona sugli obiettivi di vendita e parte dal 4% del mercato europeo delle lavatrici e da una posizione di leadership nel segmento frigoriferi freestanding (quelli che metti dove ti pare). 

Lg plasma i suoi prodotti diretti all'Europa, oltre che in Polonia, in Corea, Cina e Indonesia e, proprio come il rivale, non snocciola previsioni o intenzioni di vendita, se non quella di diventare il primo marchio di elettrodomestici di fascia premium. Non ha, o se li ha, non li fornisce, dati sulle quote di mercato europee, ma in Italia parte dal 12,3% della refrigerazione, dal 7,7% del lavatrici a carica frontale e dal 17,8% dei forni a microonde. 

Nel Belpaese Samsung ha il 10% della refrigerazione (leader nel freestanding anche qui), il 3% delle lavatrici, e si alterna in prima posizione con iRobot nella distribuzione di robot aspirapolvere e ha il 13% del mercato dei microonde. Tutte percentuali con ampi margini di miglioramento: stiamo parlando di oggetti da un cartellino abbastanza consistente, che puntano a crescere mediante una produzione localizzata. Il primo e ovvio beneficio è quello del tempo che intercorre fra ordine e consegna. Ci sono poi le differenze concernenti la domanda stessa. Sung-Mi Chung, vice presidente della divisione Digital Appliances di Samsung, ha fatto a Wired.it l'esempio delle lavatrici: sotto i 16 Kg, in Asia sei un novellino, mentre le dimensioni delle abitazioni europee richiedono una portata inferiore. 

Lg, che in Polonia punta a produrre 250mila pezzi per il 2012, fa notare altresì come in Asia, a differenza dell'Europa, ad andare per la maggiore siano le lavatrici con carica dall'alto e i frigoriferiNofrost, richiedendo il clima performance superiori in termini di conservazione. 


Quali smartphone si aggiorneranno a Android 4 Ice Cream Sandwich?



Quali smartphone si aggiorneranno a Android 4 Ice Cream Sandwich? La domanda è d’obbligo visto che il nuovo sistema operativo di Mountain View ha da subito fatto breccia nei cuori degli appassionati grazie alle performance e alla completezza delle funzionalità. Ebbene, è possibile fare una sorta di recap e di rassunto di tutte le dichiarazioni di operatori e produttori partendo da una certezza: Samsung Galaxy Nexus lo avrà montato di default, Nexus S si aggiornerà presto, c’è speranza per Nexus One e tra le società più propositrici c’è HTC.

HTC è stata la prima società a esporsi e a confermare che aggiornerà in massa gli ultimismartphone presentati al nuovo sistema operativo (ecco tutte le novità e le funzionalità offerte), con un comunicato su Facebook che dona ottimismo ai possessori dei telefoni taiwanesi.

Samsung avrà una corsia preferenziale per l’aggiornamento, che dovrebbe coinvolgere di sicuroSamsung Galaxy S II magari verso fine anno, inizio 2012 e anche i tablet di casa, marchiati Galaxy. Stesso dicasi per Motorola (comprata da Google) con su tutti Motorola Razr e il tablet Motorola Xoom.

Molto attiva anche Sony Ericsson che ha comunicato che tutta la gamma Xperia recente si aggiornerà a Android 4 Ice Cream Sandwich in tempi brevi. Acer e Asus dovrebbero aggiornare senza problemi i loro tablet così tanto venduti mentre LG non ha ancora comunicato niente.


Vodafone WebBook: un portatile semplice e economico



Vodafone WebBook è il nuovo speciale netbook presentato dall’operatore multinazionale, che basa il proprio sistema sul sistema operativo Ubuntu 11.10. I suoi capisaldi sono un prezzoabbordabile e una dedizione ai mercati in via di crescita: per questi motivi WebBook non si troverà – almeno non subito – in Italia o in occidente, ma in un primo momento vedrà la luce del Sud Africa. La diagonale di schermo è da 10 pollici così da fungere anche da buon computer per tutti i giorni, a partire dall’educazione.

Vodafone WebBook sarà immesso sul mercato sudafricano grazie a Vodacom, che è una filiale della società multinazionale. Per mantenere il costo il più basso possibile si punterà su componentihardware e software basici e entrylevel oltre che sul sistema operativo Ubuntu 11.10 Oneiric Ocelot.

Mosso da un processore Freescale i.MX51, con 512MB di Ram e 4GB di memoria interna, monta un display da 10 pollici e può connettersi a Internet, sfruttare una suite di software open sourcee permettere così di fungere da supporto ottimale per studenti e piccoli commercianti.

Ma quanto costa Vodafone WebBook? 190 dollari senza modem e 245 dollari con connessione al web in banda larga con 100MB di traffico (livello molto basso, più che altro per email) oppure 23 dollari mensili con 500MB al mese. Costi poi non così eccessivamente bassi e abbastanza scarsi per il bundle offerto.



Super Mario, il videogioco più amato dagli italiani



Super Mario è il videogame più amato dagli italiani, davanti a due altri titoli storici come PacMan eTetris: la conferma arriva dall’AESVI (Associazione editori di videogiochi) che ha stilato il ranking dopo un’intervista che ha preso a campione circa 3400 persone. Inoltre, a corollario di questa indagine di mercato, è emerso che se un videogioco è fruibile dal web, guadagna punti in più e preferenze (il bacino d’utenza è di 77% in questa categoria). Super Mario vince a mani basse con il 45% delle preferenze, mentre per quanto riguarda la categoria vince l’avventura a 23% davanti aglisparatutto a 22%.

Super Mario non passa mai di moda, dopo aver debuttato in 3D sulla console Nintendo 3DSabbiamo anche assistito alle performance ludiche dell’ormai celeberrimo gamer specializzato nel gioco coi piedi. Ma la vera forza di Super Mario è la sua capacità di rendersi sempre attuale e di variegare l’offerta dei vari titoli, da Mario Kart a Mario Paper.

Games Week 2011: Milano capitale del videogioco



La Games Week 2011 di Milano trasformerà il capoluogo lombardo nella capitale delvideogioco: dal 4 al 6 novembre presso il MiCo spazio a tutti i nuovi titoli e quelli in arrivo, le anteprime, gli accessori, gli eventi speciali e tanto divertimento. Si attendono 60.000 partecipanti per 120 prodotti di 30 espositori e 80 diversi incontri. Tra i grandi nomi presenti: Nintendo, Sony eMicrosoft, Activision, Electronic Arts, Namco Bandai, Ubisoft, Warner Bros. Interactive Entertainment. La perla sarà l’anteprima mondiale di Call of Duty: MW3 con la modalità Special Ops, ma ci sarà spazio anche per Prototype 2, Assassin’s Creed: Revelation e Zelda Skyward Sword per Wii.

Saranno presenti titoli sportivi come Fifa 12 e NBA 2k12, saranno organizzati tornei con World Rally Championship 2 e allenamenti virtuali con Olimpiadi con Gara Sports2 su Kinect. Tra gli ospiti confermati, la VJ di MTV Valentina Correani, DJ Vic di Radio DeeJay e la Juliana Moreira testimonial di Wii Fit Plus. Non mancherà Super Mario, il videogioco più amato dagli italiani. Vi segnaliamo la presentazione italiana di PS Vita e lo spettacolo delle sfilate dei cosplay in onore dei personaggi più amati dei videogiochi, che prenderanno letteralmente vita. In fonte il sito ufficiale.

E’ morto John McCarthy, padre dell’Intelligenza Artificiale e del linguaggio LISP



John McCarthy è morto e l’informatica perde un altro dei suoi pilastri: nato nel 1927 a Boston, ebbe il merito di realizzare il linguaggio di programmazione LISP, ma non solo. Si può considerare a ragione il padre fondatore della concezione di Intelligenza Artificiale, di quel respiro che tenta di donare una vera e propria vita ai circuiti e ai dispositivi elettronici. L’annuncio è stato dato dall’Università di Stanford che ora piange uno dei più grandi geni del secolo scorso. E’ un periodo drammatico, molte menti eccelse ci stanno lasciando.

John McCarthy se n’è andato all’età di 84 anni, i più attenti lo ricorderanno citato anche nel film A Beautiful Mind con Russel Crowe a interpretare il genio matematico John Nash con il quale McCarthy aveva studiato a Princeton nel dopoguerra. I meriti di McCarthy sono più grandi di quanto si potrebbe oggi immaginare. Il suo operato trova sbocco importante sul presente.

Ha avuto merito della realizzazione del linguaggio LISP e soprattutto dell’Intelligenza Artificialeche ha permesso la nascita di tantissime innovazioni, non per ultima l’assistente vocale Siri montato su iPhone 4s, giusto per fare un esempio recente. Ma la sua vita è stata costellata di spunti di grande creatività, anche “diplomatica”, come la partita a scacchi via computer addirittura nel 1951 tra US e USSR via telegrafo.

Tra i premi ricevuti il Turing Award nel 1972 e il National Medal of Science nel 1991. E’ un periodo di drammatiche scomparse: prima Steve Jobs fondatore di Apple poi, solamente settimana scorsa,Dennis Ritchie ossia la mente dietro il linguaggio C e Unix. Non saranno dimenticati, le loroinnovazioni continueranno a cambiare il mondo.

Annuncio a sorpresa: Grand Theft Auto V verrà mostrato il 2 novembre



L'annuncio del giorno è indiscutibilmente quello di Rockstar Games che ha deciso di rivelare, praticamente dal nulla e nel modo più inaspettato possibile, Grand Theft Auto Vdirettamente al grande pubblico.

Lo sviluppatore ha deciso di preannunciare l'annuncio (scusando il gioco di parole) vero e proprio che avverrà il 2 novembre tramite la pubblicazione del trailer di debutto, per l'occasione è stata aggiornata l'home page del sito degli sviluppatori per rivelare il logo del gioco e la data del trailer.

Ovviamente l'attesa è subito salita alle stelle e cosciente dell'effetto che l'annuncio avrebbe causato, Rockstar ha preferito non menzionare console di riferimento, né le divisioni del team coinvolte nei lavori.

Storicamente i principali capitoli della serie sono stati frutto della professionalità di Rockstar North sita in Edimburgo. Sebbene le informazioni scarseggiano, numerose sono già le previsioni (o sarebbe meglio definirle scommesse) sul gioco, per esempio in considerazione del progetto "Agent", in sviluppo per PS3 proprio presso Rockstar North, lascia dei dubbi sulle possibilità che lo stesso team sia occupato anche su GTA V.

Si parla anche dell'ambientazione che secondo diversi rumors, in circolazione da mesi, sarà Hollywood. 

Evidentemente Rockstar si è preoccupata di tenere totalmente segreto il progetto, al punto che non si hanno informazioni su domini Web registrati, oppure di assunzioni di nuove figure da coinvolgere nel progetto"Rush", presunto nome in codice di GTA V.

L'appuntamento è fissato al 2 novembre dunque, ma Rockstar Games si è astutamente assicurata tutta l'attenzione dei media e dei fan per l'intera settimana che ci separa dal trailer di debutto.


Progetto Vodafone '1000 Comuni': coperti 300 comuni in 300 giorni



Ricordate il progetto Vodafone "1000 Comuni", pensato per colmare il digital divide in Italia collegando a Internet con banda larga mobile (HSDPA, HSPA+ e LTE) 1000 comuni italiani in 3 anni e divenuto di recente anche un foto-libro?Con una nota stampa Vodafone ha annunciato oggi il raggiungimento del traguardo delle 300 municipalità coperte in 300 giorni dal via del progetto, con l'accesso a Internet offerto ad un totale di 340mila cittadini.Di seguito tutti i dettagli nella nota stampa ufficiale:VODAFONE “1000 COMUNI”: RAGGIUNTO TRAGUARDO 300 COMUNI IN DIGITAL DIVIDEACCESSO A INTERNET A 340.000 CITTADINIMilano, 25 ottobre 2011 – Trecento comuni raggiunti dalla banda larga di Vodafone a 300 giorni dal lancio del progetto “1000 Comuni” con oltre 340.000 cittadini in tutta Italia che hanno finalmente accesso a Internet.Ecco i numeri di copertura:- NORD OVEST: 140 comuni / 146.000 abitanti- NORD EST: 51 comuni/ 61.000 abitanti- CENTRO: 63 comuni / 61.000 abitanti - SUD: 50 comuni / 71.000 abitantiLa banda larga mobile si dimostra lo strumento più adeguato per colmare il divario digitale in Italia, perché permette di coprire in modo rapido ed efficiente anche le zone più isolate del Paese, come conferma ad esempio anche la recentissima copertura della Valsassina. L’intervento su 16 comuni della Comunità Montana della Valsassina garantirà copertura e qualità a circa 20 mila abitanti della valle e si inserisce all’interno di un piano più ampio che in Lombardia ha già portato la connessione a 70 comuni in digital divide per un totale di 90.000 abitanti.Con un piano da 1 miliardo di euro per portare la banda larga via radio in tutta Italia, il progetto prosegue al ritmo di un comune al giorno fino a coprire almeno 1000 comuni nei prossimi due anni. Le segnalazioni al sito www.1000comuni.vodafone.it da parte di cittadini e amministrazioni locali continuano e hanno raggiunto quota 8190 per un totale di oltre 3200 comuni. ‪In Italia il 7,1%* della popolazione, pari a circa 4,3 milioni di cittadini, é in divario digitale: non ha quindi accesso a Internet a velocità sufficiente per fruire dei più moderni servizi di comunicazione elettronica (PA Digitale, Social Network, e-commerce, ecc.). In particolare si può stimare che oggi ci siano circa 1.500 comuni italiani che sono privi di banda larga.‪ ‪‪* fonte: Dipartimento per le Politiche comunitarie e il Ministero dello sviluppo economico

Record di vendite per Batman: Arkham City, 4.600.000 copie in una settimana



L'atteso videogioco Batman: Arkham City, pubblicato da Warner Bros. Interactive Entertainment e sviluppato da Rocksteady Studios, ha totalizzato un record di vendite in una sola settimana dal lancio.

Sono infatti oltre 4.600.000 le copie del titolo vendute in tutto il mondo dal 18 ottobre, data di lancio in Nord America, su X360 e PS3, laureandosi anche videogioco del 2011 con il punteggio più alto in recensione su Xbox 360 e PlayStation 3.

Tutti i dettagli su questi record sono citati nel comunicato che segue:

BATMAN: ARKHAM CITY: 4.600.000 DI COPIE VENDUTE IN TUTTO IL MONDO NELLA PRIMA SETTIMANA DI LANCIO 

L’acclamatissimo videogioco di Warner Bros. Interactive Entertainment and Rocksteady Studios diventa il videogioco del 2011 con il punteggio più alto in recensione su Xbox 360 e PlayStation 3

Milano – 25 ottobre 2011 – Warner Bros. Interactive Entertainment e DC Entertainment annunciano oggi che Batman: Arkham City, l’acclamatissimo videogioco sviluppato da Rocksteady Studios, ha venduto più di 4.600.000 copie in tutto il mondo dal 18 ottobre, data di lancio in Nord America, su Xbox 360 e PS3.Nella prima settimana di vendita Batman: Arkham City ha venduto più del doppio di copie di Batman: Arkham Asylum proponendosi come un contendente al titolo di gioco più venduto del 2011. Oltre a questo il gioco ha ottenuto alcuni dei voti più alti in recensione per PS3 e Xbox 360. con una media su Metacritic.com di 96/100 e 95/100.

“Batman: Arkham City è uno dei migliori giochi d’azione e d’avventura di sempre, come dimostrano le tante eccellenti recensioni, ed ha contribuito a consolidare il brand Batman come un punto di riferimento per il nostro business”, ha dichiarato Martin Tremblay, Presidente di Warner Bros. Interactive Entertainment. “Rocksteady Studios ha superato se stessa nello sviluppare un gioco incredibile ed il supporto di tutto il team di Warner Bros. Interactive Entertainment e DC Entertainment ha contribuito ad una campagna degna di un gioco come questo.”

"Il vero test per ogni gioco è quello che ne pensano i giocatori ed eravamo emozionatissimi per la loro reazione nei confronti di Batman: Arkham City,” ha dichiarato Sefton Hill, Game Director di Rocksteady Studios. “Il team di Rocksteady ha fatto ogni sforzo per creare la migliore esperienza possibile di Batman e per questo siamo molto orgogliosi del riscontro dato dalla community dei videogiocatori.”


Un elenco dei migliori siti dedicati al mondo Apple



Chi segue il mondo Apple con attenzione di certo non può farlo solo con SaggiaMente. Il nostro blog per sua stessa natura ed identità, non pubblica tutte le informazioni, notizie e rumors che si possono in qualche modo ricondurre a quel di Cupertino, però ci fa piacere che molti utenti ci chiedano, tramite email o i vari social, un consiglio sui siti che consideriamo validi da seguire per completare il proprio panorama.

Come molti di voi ho accumulato numerosi feed rss nel corso del tempo, anche se molti siti ormai preferisco averli su twitter per avere una visione più immediata. Per una maggiore organicità ho fatto anche un rapido sondaggio qualche ora fa e ho poi incrociato i dati degli utenti con i miei. Ecco dunque una lista, compatta e non esaustiva, di alcuni blog e testate legate al mondo Apple che vale la pena seguire.

Prima però vorrei segnalare tra le risposte curiose alla mia domanda: “dovendo salvare un solo sito per Apple che non sia SaggiaMente, quale scegliereste?” quella di chi ha detto testualmente “ma che è saggiamente?!” e quella, per la verità apparsa più volte, di chi ha preferito astenersi perché “non c’è niente di paragonabile a SaggiaMente” (a questi ultimi poi manderemo una Mac Pro in omaggio come ringraziamento). Ma andiamo a vedere i risultati.

Siti che hanno ricevuto numerose segnalazioni e che seguo volentieri anche io:
9to5mac [en] sempre in prima linea, il sito contiene un po’ di tutto, dai rumors, agli scoop (anche falsi)
cultofmac [en] qualcuno lo ha definito la versione inglese e “ingrandita” di SaggiaMente, non solo notizie ma anche riflessioni ed approfondimenti ponderati
macrumors [en] molto noto, focalizzato sostanzialmente sulle indiscrezioni (le sue notizie appaiono però spesso anche sui primi due)
the apple lounge [it] un sito nostrano in cui scrivono anche un paio di blogger molto validi. Magari non ci si trova lo scoop, come non si trova quasi mai su SaggiaMente, ma può far piacere a chi non mastica troppo l’inglese leggere riflessioni e notizie in italiano. Inoltre sono tra i pochissimi a segnalare quasi sempre le fonti in modo chiaro (c’è chi non le segnala affatto e chi si limita a mettere un minuscolo “via” in fondo)

Siti che seguo ma che non hanno ricevuto segnalazioni degli utenti:
apple insider [en] c’è un po’ di tutto, similmente a 9to5mac. Ogni tanto qualche scoop parte da lì ma molto più spesso riporta le notizie già lette altrove
hard mac [en] è più o meno la traduzione inglese del sito francese “macbidouille” ed è focalizzato sugli aspetti hardware dei Mac, qui si trova anche molte info sugli SSD
tuaw [en] l’ho sempre avuto nei feed e spesso ci trovo notizie interessanti e curiosità
osxdaily [en] avete presente tutti i tip che appaiono sui vari siti? Al 90% vengono fuori da qui, spesso anche quelli di SaggiaMente

Siti che hanno ricevuto numerose segnalazioni ma che personalmente non seguo con interesse:
macstories [en] credo contenga un po’ di tutto, ho visto notizie, rumors e qualche piccola rencensione
daring fireball [en] l’autore, John Gruber, è molto “vicino” ad Apple ed ha spesso alimentato i rumors dimostratisi veritieri. Non lo seguo molto però perché, per il resto, non lo trovo molto interessante (opinione personale, ovviamente)

Come già detto l’elenco non è esaustivo, ognuno di voi avrà preferenze diverse probabilmente. Questo è quanto emerge dai miei feed incrociati con un rapido tweet-sondaggio. Speriamo che vi possa essere d’aiuto.

Infine segnalo, per chi già non lo sapesse, che per scoprire gli ultimi aggiornamenti software Apple basta recarsi sulla pagina ufficiale dedicata ai download: http://support.apple.com/downloads

Android vs iOS, una sfida che si combatte anche a colpi di numeri



Indubbiamente, date anche le parole di fuoco riservate da Jobs nella sua biografia nei suoi confronti, Android è il più grande rivale di iOS. La sfida si combatte a colpi di terminali, a colpi di applicazioni, a colpi di versioni ma anche con i numeri. I risultati sono interessanti, mostrando un Android sempre più competitivo ma un iOS comunque molto resistente.

Il primo numero emerso recentemente, tramite AppleInsider, riguarda il download di applicazioni: in questo ultimo trimestre, infatti, Android dovrebbe superare iOS con un rapporto di 2:1. Stando agli analisti del settore, il sistema operativo di Google ha ormai il 44% dei download globali da app stores, contro il 31% di Apple. Un dato interessante, coadiuvato però anche dal dato già emerso in precedenza di una superiorità numerica di dispositivi Android, con un rapporto di 2,4:1, destinato a crescere ancora nel corso dei prossimi anni. Se Android vince per numero di app scaricate complessivamente, non convince però per app scaricate a utente e per ricavi. In questo caso, infatti, iOS è ancora nettamente leader con ricavi per quasi 3 miliardi di $ contro il miliardo e mezzo di Android. La superiorità economica di Apple sembra essere destinata a durare ancora per parecchio tempo, dato il gap piuttosto ampio.

Un altro dato sorridente all’azienda di Cupertino è nell’advertising. Nonostante anche qui Android faccia valere la sua superiorità sul numero di dispositivi, è Apple a mostrare i numeri più interessanti. Se è vero che Google ha complessivamente il 49% della pubblicità mobile nelle apps, contro il 41% di iOS, quest’ultimo mostra una crescita per trimestre pari al 60% globale, contro il 20% di Android. Contando poi i singoli dispositivi, iPhone e iPad raccolgono numeri superiori ai concorrenti con Android: in particolare il Melafonino da solo raccoglie il 12,55% delle pubblicità, distanziando quasi del doppio il concorrente più vicino, l’LG Optimus One al 6,30%.

Insomma, al di là della quantità di smartphone su cui può fare affidamento Android, iOS riesce a tenere testa, dimostrando che per Google continuerà a rimanere un osso duro con cui combattere. Al di là dei numeri, non c’è un vincitore, ognuno dei due ha i suoi punti di vantaggio e quelli di svantaggio. Il vero vincitore è il consumatore, che gode di una buona scelta e di una forte competitività da ambo i lati per mantenere la propria posizione, con una qualità sempre crescente. In un mondo ideale, dovrebbe essere sempre così.


Google Calendar e iCloud litigano, iCal ci va di mezzo: ecco un fix temporaneo



In questi primi giorni di iCloud, è normale aspettarsi ancora qualche problemino di rodaggio, da risolversi comunque al più presto. Uno di questi riguarda la convivenza del servizio calendario di iCloud con quello Google: a quanto pare, dalla partenza del nuovo servizio Apple, iCal manifesta per vari utenti problemi nella sincronizzazione con Google Calendar. Proprio iCloud sembrerebbe la causa.

Più o meno i sintomi di questo “malessere” sono sempre uguali: un messaggio di errore di iCal che informa come il proprio calendario Google non sia stato trovato sul server. Il responsabile, come già detto, è iCloud. Ecco la dichiarazione ufficiale di Google a riguardo, presente tra i Problemi Conosciuti:

L’impostazione della sincronizzazione con iCloud ha provocato l’eliminazione degli eventi da Google Calendar per alcuni dei nostri utenti che stavano sincronizzando le informazioni tra iCal e Google Calendar. Abbiamo quindi fermato l’eliminazione delle informazioni finché il problema non sarà risolto. Fino a nuove notizie, l’eliminazione di qualsiasi evento da iCal non lo rimuoverà da Google Calendar (per gli utenti di iCal 4, tutti i cambiamenti fatti dopo un tentativo di eliminazione non saranno salvati in Google Calendar). Abbiamo contattato Apple e stiamo lavorando attivamente sulla risoluzione. Stiamo inoltre cercando di ripristinare gli eventi eliminati. Grazie per averci segnalato il problema, vi terremo informati. Come scappatoia, suggeriamo di rimuovere l’evento nella versione Web di Google Calendar (calendar.google.com). Questo cambiamento sarà sincronizzato con iCal senza problemi.

Il problema, dunque, ha sia un fix temporaneo già pronto da utilizzare sia una soluzione in arrivo, probabilmente lato Apple nel corso di un aggiornamento per iCloud o per iCal. Nell’attesa, per chi avesse la necessità di tenere correttamente sincronizzati gli eventi tra iCal e Google Calendar, mantenendo attivo anche iCloud, dovrà fare la spola tra l’applicazione e la versione online del calendario di Mountain View.


Mophie lancia nuova linea di batterie aggiuntive per iPad e iPhone



Mophie, già nota per gli accessori per aumentare la durata della carica dei nostri gadget Apple, ha recentemente ripensato la linea dedicata a iPhone & co, presentandone una nuova generazione. Esistono molti prodotti simili, ma questi sono particolarmente gradevoli da vedere, con un prezzo ragionevole e fanno egregiamente il proprio dovere.

Purtroppo le batterie sono il grande problema delle meraviglie tecnologiche che stringiamo in mano. Una volta che è finita, è finita - Serve tornare a casa ed attaccare l’iPhone alla presa di corrente. Uno dei prodotti della linea Juice Pack Universal può essere una soluzione, se accettiamo un po’ di peso in più nella borsa. Non a tutti serve, sia chiaro, ma c’è chi non si può permettere di restare senza telefono nemmeno per un secondo.

Il più economico della linea è il Reserve, una batteria con 700 mAh. Probabilmente basta appena per quei minuti che ci separano dalla corrente, ma è piccolo e comodo anche grazie all’anello portachiavi.

Il Boost è più grosso, e dovrebbe ricaricare la batteria al 100% con una capacità di 2000 mAh. Questo modello ha anche uno stand su cui appoggiare il nostro iPhone, o iPod.

Il top di gamma è il nuovo modello di Powerstation un miglioramento di quello già esistente, che gestisce anche l’iPad con la sua batteria da 4000 mAh ed ha anche una presa USB per inserire altri apparecchi compatibili con tale formato.

Tutti e tre i prodotti si trovano già sull’Apple Store, per un prezzo che parte da €35 ed arriva ad €80.

Iris 9000 per Siri



ThinkGeek ha di nuovo cavalcato le ossessioni più attuali presentando un nuovo prodottoper il 2012: Iris 9000, controllo vocale per l’ormai famosa Siri.

Iris 9000 è un accessorio che consente di utilizzare Siri fino a 50 metri di distanza, attivandolo con la voce (di solito in giro per casa). Questo modulo ha uno stile ben preciso, è fatto per ricordare molto da vicino il terribile HAL9000

Altri cellulari e smartphone hanno opzioni di funzionamento dedicate, ma Siri è decisamente un’altra cosa. Questa incarnazione digitale dello spirito Apple chiacchera con l’utente, per una volta sospendendo le reticenze verso i bot.

Certamente Siri non avrebbe avuto tutto questo successo senza le risposte simpatiche che per lei sono state programmate. Il fatto che non trasporti l’utente nel profondo dell’Uncanny Valley è segno dei tempi - E ci si può addirittura scherzare su mettendole la maschera di Halloween dell’intelligenza artificiale più temuta della cinematografia occidentale.

A quando una bella versione GladOS?


Android, mezzo milione di App rilasciate ma molte vengono rimosse



Per il momento App Store mantiene la corona di primo negozio digitale delle app ma Android continua a crescere a tassi importanti: secondo la società research2guidance in media gli sviluppatori Android pubblicano 6 app contro una media di 4 di quelli del mondo iOS. I minori controlli del mercato Android portano però alla rimozione del 37% delle app contro il 24% di App Store e il minimo assoluto del 13% del Marketplace di Microsoft.

Gli sviluppatori del mondo Android sono più produttivi di quelli di iOS anche se i minori controlli esistenti, oltre a facilitare la pubblicazione, portano poi alla rimozione di un numero superiore di app su Android Market rispetto ad App Store. Sono questi in sintesi i risultati di una nuova ricerca pubblicata dalla società research2guidance da cui emerge che in media uno sviluppatore Android pubblica 6 app contro solamente 4 titoli in media degli sviluppatori del mondo iOS. 

Anche se la marcia di Android continua a ritmi vertiginosi per ora il primato di negozio della app più voluminoso rimane ad App Store con un totale di 600mila app pubblicate conto le 500mila di Android Market, un risultato notevole se si considera che lo store di Big G è partito con un anno di ritardo rispetto ad Apple Store. Più che a ragioni di produttività però il record di 6 app per sviluppatore medio sembra legato al maggior controllo e alle clausole molto più complesse da rispettare per pubblicare una app su App Store rispetto alla libertà quasi assoluta esistente per Android Market.

Questa facilitazione a pubblicare si traduce in un maggior numero di app test, non complete, anche malware che vengono pubblicate e poi rimosse da Android Market. La società research2guidance rileva che da Android Market viene poi rimosso circa il 37% delle app, percentuale che scente sensibilmente al 24% nel caso di App Store. Il record minimo di app rimosse spetta invece al Marketplace di Microsoft con solamente il 13% delle app rimosse, un valore comunque poco indicativo tenendo presente la giovane età di questo store e le prime esplorazioni da parte dei programmatori.

Nel terzo trimestre del 2011 le app disponibili e attive su Android Market erano 319mila circa mentre su App Store di poco meno di 460mila. In questo articolo riportiamo una grafico pubblicato da research2guidance che mostra la percentuale di app rimosse per la pulizia e l'aggiornamento dei negozi digitali.


HTC: ''Il nostro iCloud sarà Dropbox''



HTC ha annunciato che pre-installerà l'app Dropbox su tutti i propri smartphone Android offrendo 5GB di spazio di storage gratuiti sul cloud. La manovra, frutto di un accordo siglato con Dropbox, rappresenta una risposta parziale alla soluzione iCloud introdotta da Apple su iPhone, touch e iPad e anche su tutti i computer della Mela.

In risposta all'iCloud di Apple, HTC ha comunicato che pre-installerà l'app Dropbox su tutti i i propri smartphone Android di prossima uscita. In questo modo il costruttore offrirà agli utenti 5GB di spazio gratuito sul cloud con la possibilità di gestire il trasferimento e la sincronizzazione dei documenti tra computer e smartphone. 

L'iniziativa è stata comunicata in anteprima in un post sul canale Facebook di HTC e arriva in seguito ad un accodo stipulato tra il costruttore di Taiwan e il servizio Dropbox. Ricordiamo che secondo Forbes steve Jobs propose una cifra a otto zeri per acquisire Dropbox già nel 2009 probabilmente per integrarlo in quello che è poi diventato iCloud.

La nuova iniziativa di HTC con la pre-installazione dell'app e dei servizi Dropbox rappresenta una risposta, anche se parziale e non integrata, alla soluzione completa iCloud della Mela. Mentre gli utenti dei nuovi smartphone Android di HTC potranno usufruire di un controllo completo sul trasferimento e la sincronizzazione dei documenti tra computer e smartphone, iCloud offre un approccio molto più integrato estendendo condivisione e sync alle fotografie, contatti, documenti, musica inoltre anche per effettuare backup e recupero dei dati direttamente dal cloud.

Tucano presenta le nuove borse e gli zaini Work_out Expanded blu navy



Tucano espande la propria gamma di zaini e borse Work_out Expanded con nuovi modelli in tinta blu navy. Realizzati con materiali tecnici resistenti e dai colori cangianti, integrano tre soluzioni proprietarie per la protezione del computer poratile: il sistema Anti-shock, la i cuscinetti interni anti-urto Anti-slip e la guaina elastica Secure-Fit Pocket per mantenere il notebook in posizione.

Gli zaini e le Work_Out Expanded si tingono di blu: accanto ai colori già disponibili (nero, grigio, bordeaux) da oggi si affiancano le tonalità eleganti del blu navy. Un colore sofisticato ma facile da indossare, che rinnova una delle collezioni Tucano di maggiore successo degli ultimi anni. Caratterizzata da un design asciutto e dall’uso di materiali tecnici dai colori cangianti, Expanded è la collezione che ha reinventato il Work_Out, il grande classico delle borse per notebook Tucano, sostituendo alla tasca estraibile in tessuto una tasca esterna espandibile: aperta, offre lo spazio perfetto per gli accessori; chiusa, riduce gli ingombri al minimo indispensabile. 

Le borse e gli zaini Expanded offrono la massima protezione del notebook grazie a ben tre sistemi di sicurezza: il sistema di cuscinetti interni antiurto Anti-Shock System, l'Anti-Slip System, che previene la caduta accidentale del laptop dal vano e il nuovo Secure-Fit Pocket, una guaina elastica in neoprene che garantisce la massima compatibilità con i vari modelli di computer portatile e li tiene fermi in posizione di sicurezza. 

Al Work_Out e allo zaino, da oggi disponibili anche in blu navy, si affiancano il trolley, con dimensioni compatibili con i limiti per il trasporto a bordo degli aerei del bagaglio a mano e il mouse portatile compatto con cavo retrattile. Tutti i prodotti della collezione Expanded sono disponibili nei negozi specializzati, nello showroom Tucano a Milano e sul sito web ufficiale.

Expanded Work_Out 13” è proposta a 55,50 euro, Expanded Work_Out 15” a 58 euro, Expanded Work_Out 17” a 63,50 euro, Expanded Backpack Work_Out 17” a 66 euro, Expanded Trolley a 165,00 euro, Expanded Mouse a 15 euro. tutti i prezzi sono IVA inclusa.

Per il film su Steve Jobs Sony interpella lo sceneggiatore di The Social Network?



Dopo le voci sull'acquisto dei diritti del libro Steve Jobs di Isaacson per trasformarlo in un film, ora Sony sembra stia corteggiando Aaron Sorkin, famoso sceneggiatore di Broadway e di Hollywood, autore di diverse sceneggiature di film di successo tra cui Codice d'onore, Tutti gli uomini del Presidente e più recentemente di The Social Network, il film che racconta la nascita di Facebook e la storia di Mark Zuckerberg.
Sony starebbe corteggiando Aaron Sorkin, uno dei più quotati sceneggiatori di Hollywood e di Broadway, per trasformare il libro su Steve Jobs di Walter Isaacson in una sceneggiatura per realizzare il film sulla vita e le imprese dell'ex Ceo della Mela. E' questo quanto trapela da una serie di nuove indiscrezioni che emergono dagli agenti e dagli addetti ai lavori del mondo del cinema statunitense, riportate da Macrumors.

Nato nel 1961 a New York, Aaron Sorkin dopo gli studi per diventare attore è stato cameriere, autista e ha svolto una serie di lavori disparati, tra cui anche l'interprete di telegrammi cantati, prima di trovare successo come sceneggiatore. Inizialmente ha scritto le sceneggiature per diversi spettacoli per i teatri di Broadway e off-Broadway per poi dedicarsi con successo alle sceneggiature per il cinema di Hollywood. Tra i film più famosi sceneggiati da Sorkin ricordiamo A Few Goodman - Codice d'onore del 1992 con Tom Cruise, Jack Nicholson, Demi Moore, Kevin Bacon, Kiefer Shuterland, The West Thing - Tutti gli uomini del presidente.

Ricordiamo anche The Social Network la storia della nascita di Facebook tratta dal libro Miliardari per caso . L'invenzione di Facebook: una storia di soldi, sesso genio e tradimento di Ben Mezrich per cui ha ricevuto anche l'Oscar, il Golden Globe e un premio BAFTA. Tra gli ultimi lavori di Sorkin ricordiamo la sceneggiature di Moneyball - L'arte di vincere, film che racconta la storia della squadra di baseball dell'Oakland Athletics interpretato da Bradd Pitt e che uscirà in Italia l'11 novembre.

Sembra che Steve Jobs in persona contattò Sorkind proponendogli di realizzare la sceneggiatura per un nuovo film Pixar. L'autore rifiutò considerandosi non in grado di far parlare gli oggetti inanimati, spesso protagonisti dei lungometraggi digitali di Pixar. Laconica e in puro stile jobsinano la risposta dell'ex Ceo di Apple: "Una volta che li avrai fatti parlare non saranno più inanimati". Sembra però che Sorkind riuscì a resistere al campo di distorsione della realtà per cui Jobs era famoso, rispondendo con un garbato rifiuto: "La verità è che non so come raccontare quelle storie. Ho una bimba che ama i film Pixar e lei farei fare le capriole se le dicessi che ne sto scrivendo uno e non voglio deluderla, scrivendo l'unico brutto film nella storia della Pixar". 

Se le voci sul possibile coinvolgimento di Sorking su ingaggio da parte di Sony verranno confermate ci troveremmo di fronte a un ulteriore passo verso una pellicola cinematografica che ha tutte le carte in regola non solo per interessare i fan della Mela ma anche per riscuotere buon successo nelle sale cinematografiche di mezzo pianeta. Ricordiamo che nella prima settimana di ottobre era emerso l'interesse di Sony di acquistare i diritti per realizzare la trasposizione cinematografica del libro di Walter Isaacson. In queste ore l'unica biografia ufficiale di Steve Jobs sta riscuotendo il tutto esaurito su tutte le principali librerie online italiane e non solo. 

Ricordiamo che le imprese del giovane Jobs, nei primi anni di vita di Apple fino allo sconto con Microsoft, sono già state trasposte in film ne I pirati della Silicon Valley, prodotto per la televisione nel 1999. Noah Wyle, star della serie ER ha interpretato con successo il ruolo del co-fondatore di Apple, offrendo sullo schermo non solo una resa della varie e complesse sfumature della personalità di Jobs ma anche una sorprendente somiglianza fisica con il giovane Jobs. L'attore ha già dichiarato in una occasione di essere assolutamente interessato a interpretare ancora una volta il ruolo di Steve Jobs.


Ink2Go, annotazione universali su tutto quel che si vede sullo schermo: oggi -50%



Ink2Go permette di scrivere appunti, evidenziare tabelle e numeri, scrivere accanto a immagini e grafici direttamente sullo schermo. Appunti anche su immagini o in video e videoregistrazione di tutto ciò che avviene sullo schermo del Mac. Fino a domattina a metà prezzo a 7 euro con MacUpdate.

Scrivere, annotare, evidenziare sullo schermo del Mac, indipendentemente dal software in esecuzione.Questo quel che fa Ink2Go, oggi in offerta a circa 7 euro con MacUpdate la metà del prezzo di 19,90 dollari, circa 14 euro.

Ink2Go è una utility non troppo nota ma molto potente per chi usa il Mac per lavorare perchè è un sistema di annotazione universale capace di scrivere appunti a margine di grafici e tabelle, evidenziare numeri o passaggi importanti all'interno delle slide, circondare con tracciati colorati le parti più rilevanti di un testo e molto altro ancora. La funzione di annotazione di Ink2Go permette persino di scrivere note e appunti anche su filmati video in riproduzione.

I nostri appunti inseriti a mano possono essere registrati in file immagine oppure anche all'interno di file video. La seconda funzione offerta dall'utility è quella di videoregistrare tutto quello che avviene sullo schermo del nostro Mac. Ink2Go è un programma utile per insegnanti, dottori ma anche per tutte le persone che devono offrire presentazioni e report usando il Mac. 

La versione dimostrativa è scaricabile dal sito dello sviluppatore: la versione completa di Ink2Go è proposta al prezzo di listino di 19,90 dollari, circa 14 euro. Fino a domattina è possibile acquistarlo a metà prezzo a circa 7 euro con MacUpdate.