mercoledì 29 febbraio 2012

MOM WITH THE IPHONE

Castelnuovo R. (ITA) - With 4Lock all mothers can use the iPhone and its applications, hands-free! You need only connect the buggy's handlebar, this operation can be made quickly with only one hand, to obtain the perfect colocation of your smartphone.

The 4Lock can be installed on all types of buggys, the 4Lock becoming a necessity for all mothers caring for their children.
"It's easy to use and the iPhone is well-fixed on his space, follows the shape of the smartphone and allows leaving visible the touch screen", that is what the users said.

Spring season became, this is a perfect period to outside walking with buggys or shopping centers, the 4Lock is definitely the best accessory for all mothers with the iPhone. You can care of your child and receive calls, listen music, without both hands occupied or waste time looking for the iPhone in yours bags, with 4Lock the iPhone is always in your touch.

4Lock, is an accessory designed exclusively for Apple products, and allows the optimal use of all iPhone functions. The 4lock is configured as necessary to accommodate and full utilize the iPhone at work and at free time, on car, bike riding, gym, home or office (see www.4lock.eu).

The 4Lock can be purchased at the online store at: www.4lock.eu.


lunedì 27 febbraio 2012

Mucho más que ciencia

Sentirse como un piloto de Fórmula 1, manejar un avión de combate, ser un tripulante de un submarino o viajar al pasado para encontrarse con los dinosaurios que habitaban en la tierra, son algunas de las nuevas experiencias de las que se pueden disfrutar en el museo Eureka Zientzia!. Estas nuevas actividades son posibles gracias a los tres nuevos simuladores que se incorporan a los dos que ya existían en el museo y que ayer se presentaron en una rueda de prensa en el museo donostiarra. Estas nuevas atracciones se podrán disfrutar a partir de este fin de semana y estarán disponibles solo los sábados y domingos, de 11 a 14 horas y de 15 a 19 horas. La entrada para la sala con las nuevas estrellas del museo es diferente a la principal y el precio por montarse va entre los dos y ocho euros. Los responsables de Eureka Zientzia! conocieron este tipo de atracciones en el museo de ciencia de Londres y les pareció una buena idea para «atraer al público joven. Muchas veces, suelen pensar que ya han visitado el museo con el colegio y no lo ven como un sitio donde divertirse», explica Garbiñe Garmendia, directora de Marketing del museo.
Las dimensiones son iguales a las de los bólidos que se ven en las carreras. Se trata de un simulador de Fórmula 1 que traslada al usuario al circuito de Nürburgring, en Alemania. Similar al que utilizan los profesionales del motor, tres pantallas guían en la conducción al usuario. El sonido del coche hace más realista la experiencia e incluso se oyen estruendos cuando el coche choca o se abusa demasiado del motor.
Max Flight es el nombre de uno de los simuladores estrella no apto para los menos atrevidos. Realiza giros de 360 grados y es el único en España. Con diferentes opciones, permite ser piloto de un avión de combate, sobrevolar Londres, montarse en una espectacular montaña rusa o ser parte de la tripulación de un submarino. Algunos de los que lo probaron ayer lanzaban algunos gritos en sus espectaculares giros y salían ligeramente mareados. Además, debido a sus vertiginosos movimientos, hay que medir 1,20 metros para poder montarse.
El conocimiento no está reñido con la diversión, así se demuestra en el tercer simulador, Orion. Con cuatro plazas, es una atracción para toda la familia. Un robot en tres dimensiones guía a los usuarios en un viaje en el tiempo e indica qué hacer en los diferentes escenarios, como en una lluvia de meteoritos. Una nueva dimensión llegó a Eureka Zientzia! para quedarse.

venerdì 24 febbraio 2012

Il treppiedi che attacca la vostra fotocamera ovunque come un polpo



A volte, lo scatto perfetto richiede che posizioniate la fotocamera in un punto troppo lontano o instabile sia per voi che per un normale cavalletto. Per questa ragione quello di Cinetics hanno realizzato questo treppiedi munito di potenti ventose che ricorda un polpo.
In uscita verso la fine di marzo al costo di 235 dollari (192 euro circa), il CineSquid sostituisce i normali piedini di un cavalletto con ventose forti abbastanza da fissare una fotocamera più leggera di 2,2kg a qualsiasi superficie liscia.
Il sistema include un treppiede GorillaPod per garantire il massimo della flessibilità possibile. E anche se il video promozionale mostra il sistema saldamente fissato sul fondo di un aereo, noi probabilmente ci penseremmo due volte prima di attaccare la nostra preziosa DSLR ad un aereo con tre semplici ventose. O no?
<a href="http://www.vimeo.com/37177985">http://www.vimeo.com/37177985</a>
[Fonte: Gizmodo USA]

www.4lock.eu

giovedì 23 febbraio 2012

Simulatore di F1 in Romagna



Al centro commerciale i Malatesta di Rimini presente il Simulatore F1. Coloro che da sempre sognano di guidare una monoposto di Formula Uno da oggi potranno farlo attraverso il Simulatore di F1, un sistema progettato e realizzato per un uso ludico, ma con le stesse caratteristiche dei simulatori professionali utilizzati dai piloti di F1 per l’allenamento e l’esercitazione. E’ un sistema dotato di movimento su tre assi di rotazione, con attuatori estremamente veloci e reattivi.

I tracciati sono assolutamente fedeli alla realtà perché sono stati mappati dal vero, tramite la scansione laser, una tecnica che permette di ricevere un effetto di grande impatto. Anche la pedaliera idraulica e il volante elettro attuato, forniscono sensazioni assolutamente realistiche e coinvolgenti, infatti, le vibrazioni percepite dal pilota nell’abitacolo della monoposto, sono quelle di una vera Formula Uno, così come il rombo del motore che è udibile anche dagli spettatori all’esterno. Questo tipo di simulatore è stato testato e approvato anche da Andrea Montermini e da altri piloti di F1 e Formula 3000.

Dopo la tappa ai Malatesta di Rimini sarà possibile testare gli impianti della Fun Center al Centro Commerciale ESP di Ravenna e fino a metà marzo al Centro Commerciale Le Maioliche di Faenza


fonte: http://www.romagnalive.com/NotizieRomagna/115/P_5714/simulatore-formula-uno.aspx

Bracketron presenta due dock per montare l'iPad nell'auto

Bracketron dock auto

Abbiamo già incontrato Bracketron quando è stato il momento di parlare della sua demenziale alcova a muro per iPad. Fortunatamente questa azienda basata nel nevoso Minnesota ha anche idee leggermente più normali, come una serie di montature/dock per iPad pensate apposta per le automobili.
Il primo dock, Universal Cup Holder Mount, si trova certamente a proprio agio negli Stati Uniti, terra del portabicchiere, dato che si infila proprio in quelle cavità cilindriche ormai abbastanza frequenti anche in Europa. Con esso si può efficacemente piazzare il proprio iPad accanto al guidatore o al passeggero, ruotandolo a piacere ed orientandolo per una resa migliore (si può aggiustare sia in portrait che landscape, tale è la libertà di movimento). Sconsiglierei partite autostradali ad Angry Birds, tuttavia, almeno se siete quelli che guidano. Costa $50.
Il secondo è chiamato Universal Headrest Mount, in uno sfoggio di originalità nei nomi davvero imprevedibile. Questa montatura rimuove al guidatore la tentazione di controllare Facebook sulle statali, ed è in realtà piuttosto democratica dal punto di vista dei tablet: funziona con gli iPad di tutte le generazioni, con i Galaxy Tab, con il Kindle Fire ed a dire il vero con tutti gli apparecchi tra i 4.5” ed i 7.75” di larghezza e tra 5.5” e 11” di altezza. Intrattiene i passeggeri sul sedile posteriore e si può davvero regolare come più piace, con 180° di orientamento laterale e 360° di rotazione. Costa $40.
Il terzo prodotto è di fascia premium ed è di “seconda generazione”: il Backstage Pro II è creato apposta per l’iPad 2 ed è stato addirittura testato per gli incidenti, dimostrando che il tablet di Apple resta attaccato con sicurezza anche in caso di impatto. Non è necessario staccarlo dal retro del sedile per infilarci l’iPad, ed è un dock vero e proprio che contiene un caricabatterie. C’è anche una porta USB e la connessione per cuffie IR. Pensata per essere robusta ed universale, è orientabile ma purtroppo non ruota - ed inoltre costa ben $150. Quando parlavo di “fascia premium” non stavo scherzando.



www.4lock.eu


fonte: http://www.gadgetblog.it/
 
Bracketron dock autoBracketron dock autoBracketron dock auto

Google Street View ci porta sulla Grande Barriera Corallina


La Grande Barriera Corallina australiana è la formazione di corallo più grande al mondo e presto sarà visibile a tutti, anche a coloro che non fanno immersioni, direttamente sul proprio computer.
Il Catlin Seaview Survey, una collaborazione tra Google, l’Università del Queensland e il Catlin Group, eseguirà una diagnosi della salute del reef tramite un’indagine subacquea con foto e video. Il programma è già iniziato anche se il gruppo ha pensato di intraprendere le parti principali del progetto a settembre quando verranno monitorati 20 diversi punti del reef.
Le immagini saranno catturate da una fotocamera a 360 gradi (in realtà, quattro obiettivi fish-eye posizionati a dovere), fissata sul muso di uno scooter subacqueo nei rilevamenti a basse profondità, mentre le riprese tra i 30 e i 100 metri saranno affidate a robot subacquei. Il gruppo spera di potere anche studiare come le migrazioni di squali tigre, tartarughe verdi e manta siano state influenzate dal riscaldamento globale.
A cominciare da oggi, gli utenti Internet potranno accedere a queste immagini tramite Google Street View e potranno anche guardare i video delle sessioni di studio su YouTube.
[Fonte: Gizmodo USA]

martedì 21 febbraio 2012

Mi pento di aver criticato l’auto elettrica

Rispetto alla diffusione dell’auto elettrica sono sempre andato controcorrente. Non mi sono mai schierato completamente a favore. Anzi. Ho scritto più volte che questo tipo di tecnologia ha ancora davanti troppi ostacoli per poter diventare “di massa”. In parte lo credo ancora. Ma rispetto ad alcune cose che ho scritto in passato mi devo ricredere. E certo non ho difficoltà a farlo: penso che cambiare idea sia legittimo. Succede che da un po’ di giorni ho a disposizione per poterla provare una vettura elettrica. Una Mitsubishi i-Miev (sorella gemella della Peugeot Ion e della Citroen C-Zero). La possibilità di spostarsi in città ovunque (per esempio non si paga per l’ingresso in Area C) è già un grande vantaggio. Tutto il resto sono sensazioni. Bella sensazione ad esempio è guidare senza fare rumore (è un po’ come andare in barca a vela). Bella sensazione è fare “il pieno” ogni due o tre giorni attaccando una spina a una presa e spendendo al massimo due euro e cinquanta centesimi. Bella sensazione è avere tra le mani comunque una vettura veloce e scattante. Bella sensazione è constatare che ogni tanto qualcuno ti ferma e chiede informazioni su quella cosa strana che stai guidando.
E’ vero. I problemi restano e sono enormi. Anche in una grande città come Milano è complicato trovare colonnine per la ricarica. E poi questo tipo di tecnologia è ancora molto costosa: sono city car che costano circa 35 mila euro… Ma la sensazione, contrariamente a quanto ho pensato fino ad oggi, è che la strada sia quella giusta. Lunga, lunghissima, ma giusta. Perlomeno per un uso esclusivamente cittadino di queste vetture che saranno destinate, quando si potranno abbattere di molto i costi, a diventare esclusivamente seconde auto.
Guidare elettrico genera una buona abitudine. Quasi quasi, quando si lascia questo tipo di vettura per salire su un’auto ad alimentazione tradizionale, ci si sente un po’ meno “buoni”. Sembra assurdo (e lo è in effetti) ma la sensazione è proprio questa. E’ pura utopia ma occorrerebbe un cartello internazionale che portasse a sforzi comuni per rendere le auto elettriche davvero di uso comune. E non solo per banali (e purtroppo sempre più banalizzate dai professionisti dell’ecologismo) ragioni ambientali: bisogna mettersi in testa che se tutti viaggiassero a emissioni zero diventerebbero indispensabili le centrali nucleari. Ma anche per motivi economici: diffondere l’auto elettrica con i bassi costi di mantenimento che prevede, equivarrebbe in qualche modo a una ridistribuzione della ricchezza.

fonte:  http://autoring.corriere.it/2012/02/07/mi-pento-di-aver-criticato-lauto-elettrica/

MANIFESTO PER UN FUTURO SOSTENIBILE DELL'ITALIA

“ Non c’è vento a favore per il marinaio che non sa dove andare ” (Seneca)
Milano, 7 novembre 2011
Questo Manifesto, promosso da esponenti di organizzazioni di imprese e da imprenditori della green economy, avanza una proposta, articolata in sette punti, per ”affrontare la crisi economica e sociale insieme a quella ecologica, riqualificando il nostro sviluppo nella direzione di una green economy”

1. All’Italia serve una nuova strategia energetica basata su un incisivo programma di misure per l’efficienza e il risparmio di energia.

Questo programma deve fissare precisi obiettivi e promuovere azioni efficaci in diversi settori: dalla riqualificazione energetica degli edifici esistenti alla realizzazione di nuovi edifici a “consumi zero o quasi zero”; da una mobilità urbana più sostenibile a mezzi di trasporto a bassi consumi; dalla promozione della mobilità ciclopedonale allo spostamento di traffico su ferro, su mezzi collettivi e sul cabotaggio; dalla diffusione delle analisi energetiche dei processi produttivi e dei prodotti alla diffusione dei migliori standard, delle migliori pratiche e delle tecnologie ad alta efficienza energetica nell’industria e nei servizi. Investire risorse in una vera e propria rivoluzione del risparmio e dell’efficienza energetica è il modo migliore per ridurre la dipendenza e i costi delle importazioni, tagliare i costi delle bollette e le emissioni di gas serra, migliorare la competitività economica e creare migliaia di nuovi posti di lavoro. Le amministrazioni, a tutti i livelli, devono dare il buon esempio, con iniziative di risparmio energetico in tutte le strutture pubbliche. Le università e gli altri centri di ricerca vanno maggiormente coinvolti nello sviluppo e nella diffusione dell’innovazione per il risparmio e l’efficienza energetica, nella riqualificazione delle professionalità esistenti e nella formazione delle nuove figure professionali richieste.

2. L’Italia può ancora collocarsi fra i leader mondiali delle energie rinnovabili.

Occorre però muoversi in fretta, mantenendo adeguati ed economicamente sostenibili sistemi di incentivazione per il periodo ancora necessario e valorizzando il patrimonio di esperienza e capacità della nostra industria manifatturiera. Le fonti rinnovabili di energia avranno un ruolo crescente a livello internazionale. Per prevenire e mitigare la crisi climatica, la Conferenza internazionale di Cancun ha, infatti, raggiunto un accordo unanime sulla necessità di arrivare a tagli drastici delle emissioni di gas di serra. L’Italia, Paese povero di energia di origine fossile, ha un’occasione storica per sviluppare l’utilizzo delle sue diffuse fonti rinnovabili superando lo stesso obiettivo europeo del 2020 e, successivamente, potrebbe raggiungere target ancora più ambiziosi sia nel settore elettrico sia in quello termico, rafforzando le filiere produttive degli impianti, migliorando la rete e la capacità di accumulo e predisponendo quadri normativi e programmatici, nazionali e regionali, certi e adeguati.

3. L’Italia deve diventare un campione mondiale dell’uso efficiente delle risorse e del riciclo.

In un Pianeta dotato di risorse limitate, in presenza di una domanda in forte e continua crescita, i costi e la disponibilità delle materie prime saranno elementi sempre più importanti per le possibilità di sviluppo. Le risorse naturali e ambientali vanno ormai considerate scarse e preziose. In Italia, Paese tradizionalmente povero di materie prime, non è più accettabile che la produzione di rifiuti cresca più del reddito e dei consumi. Sono necessarie concrete misure di prevenzione della produzione di rifiuti che coinvolgano i processi produttivi e la progettazione dei prodotti, la loro durata, il riuso e i modelli di consumo. Nonostante in diversi settori industriali, dalla siderurgia al tessile, dai mobili alla carta e al vetro, l’Italia sia storicamente un Paese impegnato nel riciclo, nonostante i passi avanti compiuti nei settori presidiati da forti sistemi di gestione, ancora quasi la metà dei rifiuti urbani - in alcune Regioni oltre l’80% - e la gran parte dei rifiuti inerti da costruzione e demolizione, finiscono in discarica. Per fare un salto in avanti nel riciclo dei rifiuti occorre diffondere sull’intero territorio nazionale le migliori pratiche di raccolta differenziata, estendendola anche alla frazione organica, occorre adeguare le dotazioni impiantistiche regionali, promuovere le migliori tecniche di riciclo e il mercato dei prodotti riciclati, anche per realizzare l’obiettivo europeo di avviare al riciclo almeno il 50% dei rifiuti urbani e il 70% dei rifiuti da costruzione e demolizione. Vanno sviluppati la ricerca, la produzione e l’uso efficiente non solo delle fonti energetiche, ma anche dei materiali rinnovabili che possono dare un importante contributo alla sostenibilità dello sviluppo futuro.

4. L’Italia deve meglio tutelare e meglio valorizzare il suo patrimonio culturale e naturale che è fra i più ricchi e importanti del mondo.

Il patrimonio culturale, storico e paesistico, è essenziale per la nostra stessa identità nazionale. Il patrimonio naturale, la disponibilità di acqua di buona qualità, di aria non inquinata, di un territorio vivibile, sono beni indispensabili per la qualità della nostra vita. Questi patrimoni hanno anche una grande importanza per molte attività economiche: dal turismo, col suo vasto indotto, alla filiera agroalimentare; dalle risorse idriche, dalla cui qualità e disponibilità dipendono diversi settori produttivi, alla promozione del made in Italy, associato ad un’idea di qualità e di bellezza del Paese. Non c’è futuro per l’Italia se non si conservano, con efficaci sistemi di tutela, e se non si valorizzano adeguatamente questi straordinari patrimoni. Va istituito un fondo per la tutela e la valorizzazione dei patrimoni culturali e naturali, alimentato con attività sostenibili, capaci di produrre ritorni economici, con particolare attenzione ad una migliore gestione e distribuzione dei flussi turistici. È tempo di definire le linee fondamentali per l’assetto del territorio italiano che dovrebbero costituire le basi per una riforma dell’urbanistica, tutelare le qualità ecologiche del nostro territorio e frenarne il consumo, stabilendo che non se ne impiega di nuovo se non si dimostra di non potere far fronte alle esigenze recuperando patrimonio esistente, accelerando le bonifiche e il riutilizzo dei siti contaminati e promuovendo la manutenzione e la prevenzione dei rischi di dissesto idrogeologico.

5. L’Italia deve puntare su un’elevata qualità ecologica e una nuova sobrietà.

Oltre a far bene all’ambiente, l’elevata qualità ecologica dei beni e dei servizi risponde alla domanda di un numero crescente di consumatori consapevoli e migliora la competitività sui mercati. Va assicurata una normativa ambientale di qualità europea, più semplice e stabile, con procedure di autorizzazione più veloci e con controlli efficaci. Va incoraggiata la tendenza in atto all’aumento del numero dei prodotti certificati con etichetta ecologica e delle imprese dotate di una certificazione ambientale. Un futuro sostenibile per l’Italia, Paese con un debito pubblico molto elevato e con un alto consumo di risorse naturali, richiede una nuova stagione di sobrietà e di riduzione degli sprechi sia finanziari, nelle spese come nei costi della politica e della pubblica amministrazione, sia di risorse naturali. È possibile avere nuovo sviluppo riducendo gli impatti ambientali, così come è possibile vivere meglio sprecando di meno. Un’economia sobria, fondata su un’elevata qualità ecologica, consentirebbe di assicurare maggiore coesione sociale e un benessere più equamente esteso in un Pianeta densamente popolato e dotato di risorse naturali limitate.

6. L’Italia deve rilanciare il protagonismo delle sue città, grandi e piccole.

Le comunità locali sono state i laboratori più capaci di comportamenti innovativi, basati sulla responsabilità, la creatività e lo spirito d’iniziativa. Sono riuscite spesso, anche in condizioni avverse, a produrre e mantenere qualità elevate, sia ambientali, sia economiche e sociali. Questa tendenza è confermata, per esempio, dai comuni Italiani che, nel numero più elevato d’Europa, hanno aderito al Patto europeo dei sindaci, adottando piani di politiche e misure impegnative per ridurre le emissioni di gas di serra. Occorre rilanciare lo sviluppo sostenibile locale valorizzando l’iniziativa delle città e dei territori, mobilitando saperi e competenze, coinvolgendo in modo attivo le imprese.

7. All’Italia serve maggiore consapevolezza e capacità di individuare un percorso di cambiamento e di sviluppo.

Stiamo vivendo un rischio concreto di declino non solo economico e ambientale, ma di fiducia nel futuro. Per la prima volta da decenni, le nuove generazioni nutrono fondati timori che il loro futuro possa essere peggiore di quello dei loro genitori. All’Italia serve un innovativo progetto di sviluppo, anche per il risanamento del suo ingente debito pubblico. Non vi può essere per l’Italia alcun vento a favore se il Paese non sa più dove andare, se per il suo futuro non dispone di un progetto condiviso di sviluppo. Non si risolvono i problemi mantenendo il modo di pensare che li ha prodotti. Per superare inerzie e carenze, ormai croniche, occorre una visione innovativa, capace di mobilitare le energie migliori del Paese, così come è avvenuto in passato, in momenti difficili. Le crisi non comportano solo difficoltà, ma anche opportunità di cambiamento. Siamo convinti che l’innovazione e la conversione ecologica possano dare un grande contributo ad un progetto condiviso di cambiamento perché, oggi più che mai, sono decisive non solo per tutelare l’ambiente, ma per produrre occupazione, rivitalizzare l’economia e creare opportunità di nuovo sviluppo.
info: www.riker.it
fonte:   http://www.manifestofuturosostenibile.it/

 

giovedì 16 febbraio 2012

Il tracollo del mercato dell'auto, la crescita delle auto elettriche e... la conversione elettrica?

Siamo in piena crisi.
Siamo in recessione conclamata.
L'auto è in crisi. E allora? Si chiedono aiuti al Governo.
L'auto elettrica è in crescita. Si preparano aiuti per aprire la strada al prodotto del futuro.
Chiediamo. Ci conviene aiutare l'auto tradizionale ed un settore industriale destinato ad implodere per vari motivi? Conviene al contrario, spingere un prodotto che le sostituirà , cioè l'auto elettrica?
La mia risposta è no alla prima domanda, 'ni' alla seconda e si alla terza. Terza domanda che non ho ancora formulata. La troveremo in fondo al post.

Mercato di gennaio allivello più basso da oltre 20 anni: solo 137.119 immatricolazioni (-16,9%).
“Se proiettassimo sull'intero anno la stagionalità espressa dal risultato di gennaio, il mercato totale del 2012 chiuderebbe al di sotto di 1.500.000 immatricolazioni, un livello fortemente negativo”. Così Jacques Bousquet, Presidente dell’UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere in Italia, ha commentato con allarme i dati del mercato di gennaio aggiungendo che “per scongiurare una situazione del genere – considerando importante contributo del comparto automotive nell'economia del nostro Paese – sono ormai necessari ed urgenti degli interventi strutturali”. Chiedono al  Governo politiche fiscali ed ambientali rilancio per un settore che negli ultimi 10 anni, direttamente o indirettamente, ha contribuito con più di 600 miliardi di euro alle entrate dello Stato e che incide, nel complesso della filiera, per ben l’11,4% del Pil”.
Vetture nuove immatricolate. Il primo mese dell'anno ha registrato il livello più basso mai registrato da oltre 20 anni, con appena 137.119 unità e una flessione di ben il 16,9%, rispetto al già debole risultato dello scorso anno (165.073 immatricolazioni) e di oltre il 36% (in meno) rispetto alla media degli ultimi 10 anni (215.000 unità).
Il notevole incremento dei prezzi di benzina e gasolio hanno generato uno spostamento di una parte della domanda verso le motorizzazioni a basso impatto ambientale che incrementano la loro rappresentatività sul mercato, portandosi complessivamente al 7,7% dal 5,7% del 2011.
Il mercato delle vetture usate, infine, in gennaio ha segnato una contrazione del 4,3% con 349.222 trasferimenti di proprietà, al lordo delle minivolture, rispetto ai circa 365.000 dello stesso mese del 2011.
Quindi, il mercato delle auto nuove ha subito un bel tracollo in Italia a Gennaio, rispetto allo stesso mese del del 2011, meno 16,9 su una situazione già dolente degli ultimi anni. Guardiamo i numeri della nostra casa automobilistica nazionale con il marchio Fiat, che ha ancora alcuni stabilimenti produttivi in Italia, ma anche tanti all'estero. La Fiat, dunque, si è allineata perfettamente al tracollo con un numero simile, anzi peggiore,  meno 17,66%  accaparrandosi solo un 27,17% di tutto il volume di auto immatricolate in Italia a Gennaio, poco più di un quarto. Detto in altro modo,  in cifre e lettere, 3/4, tre quarti, del mercato è in mano a competitor stranieri. Di conseguenza, se il Governo prendesse la solita strada degli incentivi, qualsiasi forma possano assumere, i benefici andrebbero in massima parte all'estero, ovvero finanzieremmo, con i nostri sudati soldi fagocitati dalle varie manovre, manovre et similia, lo sviluppo economico e industriale fuori confine per arricchire le casse aziendali, i forzieri non nostri. I nostri posti di lavoro regredirebbero ancora di più. Vale la pena?  Ditemelo voi.
Apriamo un altro capitolo con numeri e considerazioni.
Passiamo al mercato delle auto elettriche e ibride. Guardiamo i grafici e i numeri del settore, come ogni mese è uso fare in questo blog.
Buone notizie vengono dalle immatricolazioni delle auto elettriche al 100% plug-in a Gennaio sono state 57 unità contro le 9  nel 2011.

Grafico annuale.

e grafico progressivo dal gennaio 2009 ad oggi.


Per le ibride le immatricolazioni a Gennaio sono state inferiori rispetto allo stesso mese del 2011, 403 unità contro le 454.  

Grafico annuale.


e grafico progressivo dal gennaio 2009 ad oggi



Stringendo l'informazione diamo il modello e la marca e le cifre delle vendite.

Le auto elettriche

n. 21 Citroen C-Zero
n. 19 Smart Fortwo
n. 13 Peugeot iOn
n. 3 Mitsubishi i-MiEV
n.1 Renailt Fluence

Le auto ibride

n. 73 Honda Insight
n. 73 Lexus CT
n. 68 Honda CRZ
n. 41 Lexus RX
n. 34 Toyota Auris
n. 29 Honda CR-Z
n. 26 Toyota Prius
n. 17 Porsche Cayenne
n. 13  Citroen DS5
n. 10 Audi Q5

Fonte UNRAE

Come vediamo i numeri non sono enormi. Neppure un nome italiano. Sappiamo che questo della mobilità 'pulita' è un mercato in espansione, sempre di più lo sarà nel futuro. Italiani esclusi al 100%, zero. Vogliamo dare una mano allo sviluppo delle auto 'verdi'? Giustissimo, ma così facendo sviluppiamo la ricerca estera, aiutiamo l'industria del resto del mondo eccetto che la nostra industria, non creiamo nuovi posti di lavoro nei nostri confini sapendo, oltretutto, che continueremo a perdere posti di lavoro nell'industria tradizionale. Un vero fallimento. Siamo destinati inesorabilmente a regredire economicamente..

Riassumendo. Dare gli incentivi, gli aiuti, i vantaggi per lo sviluppo,  così come chiede l'UNRAE,  non andrebbe a nostro vantaggio e non si creerebbero nuovi posti di lavoro qui da noi, né per il mercato tradizionale, nè nel caso gli stessi incentivi, aiuti ecc. venissero indirizzati verso le auto elettriche (tutte di produzione straniera). A meno che ...
A meno che non si prenda, finalmente, in considerazione il retrofit, la conversione elettrica di auto tradizionali.
Ecco qui la terza domanda non formulata all'inizio del post.
Conviene aiutare ed incentivare l'industria diffusa della conversione elettrica?
Risposta : SI!
 
 
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La Conversione elettrica della Smart è in piena Fase 2

Dall'idea della conversione elettrica di un'auto con motore termico in elettrica alla sua attuazione pratica il passo è stato spedito. Dal modello Zero del cinquino da parte di Eurozev.org, alla realizzazione del primo kit per la Smart Fortwo da parte un'azienda consociata di R&S sono passati 4 anni, ma dal Giugno del 2010 il kit è omologato in Europa. I test su strada e l'omologazione dell'auto nella sua completezza hanno richiesto alcuni mesi e l'impegno dei tecnici per seguire le pratiche necessarie alla sua omologazione fuori del territorio italiano. 
Oramai questa è storia. Torniamo alla realtà di oggi.
La Smart Fortwo convertita in elettrica circola in Italia da più di un anno.
Come dicevamo nel post di fine Gennaio Conversione delle auto in elettriche. La Fase 2 siamo passati alla ulteriore fase che è quella della industrializzazione diffusa della conversione elettrica.
Sono passate un paio di settimane quindi siamo in grado di affermare che la Fase 2, pur essendo appena iniziata, sta avendo ottimi riscontri.
Si stanno proponendo officine diffuse nel territorio nazionale per diventare centri autorizzati per la riconversione e la commercializzazione di Smart convertite in elettriche con il kit omologato.
I centri autorizzati, dislocati sul territorio, gestiscono la vendita, distribuzione e assistenza ai clienti/proprietari.
Viene consegnato loro  il materiale idoneo e tutto il supporto tecnico per la riconversione delle Smart e la successiva assistenza in loco:
- Kit completo
- supporto tecnico e corso formativo per diventare installatori
- manualistica tecnico informativa sulla riconversione
- omologazione e immatricolazione vettura riconvertita.
La specifica adesione prevede:
1) Verifica/sopralluogo da parte dei tecnici produttori del kit dei requisiti minimi professionali in possesso dell'installatore:
a. dotazione standard da officina:
b. ponte sollevatore vetture;
c. impianto aria compressa.
2) Adesione al programma con la firma di:
a. contratto di collaborazione tra produttori del kit e installatore;
b. codice etico.
3) Acquisto di un Kit  con batterie al litio comprensivo di omologazione vettura.
4) Partecipazione di un incaricato/installatore al corso formativo.
5) Consegna di materiale illustrativo e tecnico.
Il centro autorizzato sarà seguito in tutte le fasi di start up sia in fase di conversione che di commercializzazione.
Quindi: Convertiamo l'Italia! Una conversione elettrica , of course, una tecno-filosofia .


Fonte: http://mondoelettrico.blogspot.com/2012/02/la-conversione-elettrica-della-smart-e.html


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Obama aumenta le sovvenzioni per le auto elettriche

Secondo USA Today online del 14 Febbraio il presidente Obama vuole aumentare il contributo per le auto elettriche plug-in da 7.500 dollari a 10.000 dollari anche se questo tipo di vettura è acquistato in massima parte da persone benestanti.

Un'analisi istruita dalla General Motors sugli acquirenti della vettura ibrida plug-in Chevy Volt ha evidenziato il fatto che l'acquirente tipo ha un reddito familiare di 170 mila dollari all'anno, che rappresenta un reddito tra i più alti della nazione.
L'obiettivo di Obama è quello di mettere sulla strada 1 milione di auto plug-in entro il 2015 con un costo di circa 10 miliardi di dollari in contributi.
L'anno appena trascorso, nel quale vigeva il sussidio statale di 7.500 dollari su ogni vettura elettrica acquistata, la Chevy ha venduto solo 7.671 Volt, molto al di sotto dell'obiettivo di 10.000 unità preventivate dai funzionari aziendali, mentre il mese scorso la Nissan ha festeggiato la vendita del 10.000° veicolo all-lectric Leaf.
 
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I consumi petroliferi italiani nel mese di gennaio 2012

 I consumi petroliferi italiani nel mese di gennaio 2012 sono ammontati a circa 5,4 milioni di tonnellate, con un calo del 5,9% (-334.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2011.
I prodotti autotrazione, con un giorno di consegna in più, hanno rilevato le seguenti dinamiche: la benzina nel complesso ha mostrato un lieve aumento, pari allo 0,3% (+2.000 tonnellate) rispetto a gennaio 2011, mentre il gasolio autotrazione una flessione del 3,4% (-64.000 tonnellate).
La domanda totale di carburanti (benzina + gasolio) nel mese di gennaio è così risultata pari a circa 2,5 milioni di tonnellate, di cui 0,7 milioni di tonnellate di benzina e 1,8 di gasolio autotrazione, con un decremento del 2,4% (-62.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2011.
Il Gpl autotrazione ha evidenziato un notevole aumento, pari al 14,9%, mentre i lubrificanti hanno presentato una diminuzione dell’8,6%.
Nel mese considerato le immatricolazioni di autovetture nuove sono diminuite del 16,9% con quelle diesel che hanno rappresentato il 55% del totale (era il 54,4% nel gennaio 2011).
 Comunicato Stampa dell'Unione Petrolifera. Roma, 15 febbraio 2012


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I nostri grafici


Con i dati mensili precedenti ecco di seguito i nostri grafici a partire dal gennaio 2006.


Raggruppati per anno
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Aldilà di ogni ragionevole dubbio il puntone rosso assegna ai consumi di gennaio il livello più basso degli ultimi 7 anni, la conferma di una tendenza evidenziata dai grafici successivi.

Mesi in sequenza dal gennaio 2006

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I consumi nel corso degli ultimi anni
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Adesso prendiamo in considerazione solo i consumi di carburanti per autotrazione a partire dal 2007.

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Mettendo insieme i consumi di benzina e gasolio si ottiene un grafico (sotto) con una linea di tendenza ancora rivolta verso il basso.
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Dulcis in fundo, senza dimenticare lo spappolamento del mercato dell'auto con una considerevole diminuzione del 15,9 %  di immatricolazioni delle autovetture nuove, vediamo il grafico dell'Unione Petrolifera relativo al prezzo del petrolio dall'inizio dell'anno:




In piccolo è scritto che dobbiamo considerare solo il Brent e non il Wti , quindi il prezzo vola.

Va inoltre ricordato che l'andamento delle quotazioni di un barile di greggio (59 litri circa) non è strettamente indicativo dell'andamento dei prezzi alla pompa del carburante che dipende da molti altri fattori. Molto vicino a toccare la 'soglia psicologica' (si fa per dire) dei 120 dollari/b. Vi ricordate che livello di prezzo  raggiunse il barile di petrolio nella crisi del 2008?


Nel seguente post abbiamo tentato di dare un senso alla frase: I combustibili per la strada, i costi della benzina e del gasolio.

Fonte: http://mondoelettrico.blogspot.com/

Prova in pista con Evotek Sym 026

Prova in pista con Evotek Sym 026

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Articolo tratto da DrivingItalia.Net,
"Alla fiera del Motorsport Expotech 2012, svoltasi il 2-3 febbraio a Modena, ho avuto l'occasione di intervistare Michele Serra, responsabile della Evotek Sym, azienda del modenese specializzata nella realizzazione di simulatori di guida dinamici professionali che, proprio in occasione della manifestazione specializzata nel settore motorsport, ha presentato al pubblico italiano il suo simulatore denominato Evotek Sym 026, che era stato già mostrato all'estero in occasione dell'EAS di Londra e dell'IAAPA ad Orlando verso fine 2011. Ovviamente non potevo lasciarmi sfuggire l'occasione di un test virtuale in pista!"

L'articolo intero lo troverete sulla pagina web di www.drivingitalia.net


Sito ufficiale Evotek Engineering www.evotekengineering.it
Sito ufficiale Evotek Sym 026 www.evoteksimulator.com

Sito ufficiale software Assetto Corsa by Kunos Simulazioni www.assettocorsa.net