mercoledì 26 ottobre 2011

Con “Videotemplate” premiati allo Smau due giovani modenesi



Fabio Catani e Andrea Zanoli hanno realizzato un sistema di video base che abbatte i costi di produzione di un film.

L’innovazione modenese trova importanti riconoscimenti tra il gotha della tecnologia internazionale, tutta radunata allo Smau di Milano. Nel premio Startupbusiness infatti è arrivata una medaglia d’argento, ma soprattutto la start up ha vinto un anno di servizi tecnologici presso uno dei 19 Datacenter Retelit.

Dietro al progetto Videotemplate c’è l’inutizione di due ragazzi modenesi, Fabio Catani, 26 anni, originario di Pavullo, e del videomaker di San Cesario, Andrea Zanoli. Con loro ha lavorato anche il pisano Daniele Marconcini.

«La nostra collaborazione - racconta Catani - nasce quasi per caso: io ero impegnato a girare il mio primo film “Acquario ascendente divano” e dopo aver costruito il cast avevo bisogno di due videomakers di qualità. Con Daniele e Andrea c’è stato subito feeling e così abbiamo iniziato la nostra avventura che ci ha portato fino allo Smau».

È servito un po’ di tempo per oliare il motore e la decisiva spinta di Democenter che ha appoggiato l’innovazione proposta a Milano.

«Si tratta - continua Catani - di modelli di video pre-impostati. Il che apre un nuovo mondo per coloro che necessitano di riprese di alta qualità, ma non hanno la possibilità economica di potersi affidare a una troupe. Noi lavoriamo su due fronti: da un lato stiamo elaborando oltre 150 video di base su cui poter caricare le riprese dei clienti, anche quelle effettuate con un semplice cellulare. Ciò comporterà un abbattimento dei costi: dagli attuali 4-5mila euro necessari per ottenere un video di qualità ne basteranno tra i 70 e i 250 dollari per farsi un filmino fai da te, ma ad alti livelli».

Tra le collaborazioni già avviate da Videotemplate c’è quella con i ragazzi di Mashape, società composta da giovanissimi, costretta ad emigrare negli Usa dopo aver girovagato per due anni alla ricerca di finanziatori per il proprio progetto. La lettera aperta pubblicata da diversi giornali in cui si accusava l’Italia è rimasta nella storia e ora Mashape viaggia a cifre spaventose.

«Abbiamo lavorato con loro - conclude Catani - e proprio loro ci hanno incoraggiati nel credere nel nostro progetto. Lo hanno trovato valido e funzionale, speriamo di riuscire ad aprirci un mercato per il momento vergine».


Nessun commento:

Posta un commento