venerdì 4 novembre 2011

I tablet alla conquista dell'ufficio



Il mercato delle tavolette cresce a tre cifre (+347%) e 9 aziende su 10 le adotteranno insieme ai telefonini

Dopo lo smartphone, nel mercato business fanno il loro ingresso i New Tablet, definizione che racchiude le tavolette di nuova generazione come l'iPad, il Galaxy Tab o il Motorola Xoom e li distingue dai portatili con funzione touch screen che non hanno mai avuto successo. 

Nonostante il ICT italiano segni l'1,7% in meno nel primo semestre del 2011 rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, i nuovi device crescono del 347% nella prima metà di quest’anno. Una crescita imponente, che rispecchia come nove aziende su dieci stanno affiancando all'iPhone o al BlackBerry la tavoletta magica. 

Un trend che non deve stupire visto che rispecchia l'attuale mercato dei device portatili. SecondocomScore, s martphone e tablet oggi raggiungono quasi il 5% del traffico digitale complessivo di Francia, Germania, Italia, Spagna e Regno Unito, e continuano a crescere a discapito del classico computer. I bit insomma hanno preso un'altra strada. 

Come emerge da una ricerca dell' Osservatorio New Tablet & Business Application del Politecnico di Milano, quasi 3 CIO ( Chief Information Officer, i manager che gestiscono l'ICT nelle imprese) italiani su 4 hanno già introdotto o stanno introducendo i dispositivi nella propria organizzazione: il 47% li ha già adottati e il 27% lo farà nel futuro. I dirigenti invece li hanno già (55%) o li avranno in futuro (38%) mentre il personale addetto alle vendite è più indietro: solo il 17% già li usa mentre il 74% li riceverà nel prossimo futuro. 

I punti di forza non mancano: rispetto ai classici notebook, netbook e smartphone, i New Tablet miscelano l'elevata portabilità con una buona capacità di visualizzazione e potenza di calcolo, introducono una modalità di fruizione radicalmente diversa grazie agli schermi multitouch ma soprattutto sono always on, sempre disponibili e con tempi di accensione pressoché istantanei. Merito in questo caso delle memorie a stato solido. 

C'è poi un ultimo aspetto positivo e riguarda la fruibilità da parte di più persone. A differenza dei portatili o dei netbook, i tablet sono palmari, li si tiene con una mano e il gesto di porgerli all'altro viene più naturale. Cosa che si potrebbe fare anche con gli smartphone, se non avessero schermi così piccoli. 

Dalla ricerca emerge però anche una pecca: la loro fragilità ne limita l'utilizzo in un ambiente in qualche modo protetto, ma è probabile che il mercato in un futuro non troppo lontano cominci ad offrire anche modelli adatti a usi più estremi. 

Sotto il profilo del software la situazione è confusa. Anche se l'i OS di Apple è il più diffuso, meno di un CIO su 4 ha identificato un sistema operativo di riferimento per il futuro. Manca quindi la ripartizione rigida come nel trittico Linux/Windows/Apple, ognuno con i suoi strenui sostenitori e oppositori.

Anche qui però il mercato business e consumer vanno a braccetto: tra cellulari e tablet il sistema operativo di Apple è primo tra i cinque paesi europei presi in considerazione da comScore per diffusione con una fetta del 30% del mercato. A seguire c'è Symbian, forte dell'elevata diffusione deiNokia, con il 28,7%, e poi Android (23,5%), Rim (8,1%) e Microsoft (5,5%). 

Le aziende stanno anche guardando al ruolo che potrebbero giocare per dare un volto più business agli Application Store. Ben tre CIO su quattro infatti pensano che sia possibile trasporre il tradizionale concetto di Application Store Consumer anche all’ambiente aziendale, implementandoli e gestendoli direttamente dall’azienda. Tra i CIO favorevoli all’introduzione dell’ Enterprise Application Store, il 7% ne ha già implementato uno mentre un altro 6% lo farà a breve. Il 44% invece ne sta valutando l’introduzione nel medio termine mentre il restante 43% pensa che non lo introdurrà affatto. 

L'amato/odiato tablet, l'oggetto che molti considerano affascinante ma del tutto inutile, continua la sua evoluzione e i produttori si stanno dando da fare. L'ultima trovata in ordine di tempo viene daArchos, che sta sviluppando una linea dedicata all'istruzione e rivolta a studenti e professori. Ebookaumentati, connettività e praticità potrebbero portare un volto nuovo nell'insegnamento, basta pensare a un libro di fisica: vedere gli esperimenti animati permette una maggiore comprensione rispetto ai disegni o ai grafici oggi onnipresenti. Forse non prenderà mai piede ma dimostra come il periodo che stiamo vivendo è più fluido che mai e l'uscita di scena di Steve Jobs potrebbe portare tanti produttori a farsi avanti. Noi li attendiamo al varco.







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