mercoledì 30 novembre 2011

Audi, alla scoperta dell'auto di domani



Monaco di Baviera - Non ci sarà più bisogno di guidare? Alla Test Area Audi, presso l’aeroporto, tra una dimostrazione e l’altra dei nuovi sistemi di sicurezza e assistenza che sta sviluppando la casa tedesca, abbiamo rivolto questa domanda ai suoi esperti. La risposta è stata sempre la stessa: chi guida deve mantenere sempre e comunque il controllo. Quindi, tranquilli, niente scenari alla Supercar, con l’auto che pensa e fa tutto da sola.

Alcuni sistemi di sicurezza Audi sono già in dotazione su certe vetture di Ingolstadt, ma a Monaco una squadra di esperti ci ha mostrato le nuove vie di sviluppo. Si parte dall' Adaptive Cruise Control con funzione Stop & Go, in sostanza un sistema di regolazione automatica della distanza tra la nostra vettura e quella che precede. Attraverso i dati ottenuti dai sensori radar posti sulla parte anteriore del veicolo, l’auto è in grado di accelerare o frenare automaticamente, mantenendo distanza e velocità costanti, in base alla regolazione effettuata dal conducente. Le videocamere collaborano con il lavoro dei radar per rilevare pericoli inaspettati, come pedoni che improvvisamente attraversano la strada. L’ACC si integra con l’Active Lane Assist, che rileva le linee di demarcazione delle corsie e la traiettoria che stiamo seguendo: se ci indirizziamo verso destra o sinistra senza aver messo le frecce, il sistema interviene sullo sterzo, facendoci ritornare all’interno della corsia. Qualcosa del genere lo avevamo già visto sulle Ford.

Poi c'è Pre Sense, security pack già disponibile nelle serie maggiori Audi. Il sistema elabora le informazioni dei sensori dell’ESP, il controllo elettronico di stabilità: in caso di sbandamento o brusca frenata, il Pre Sense interviene attivando il lampeggio di emergenza, bloccando finestrini e tendendo le cinture dei sedili.

Il suo sviluppo nel prossimo futuro prevede l’inserimento di ulteriori sistemi tecnologici d’avanguardia per le rilevazioni ambientali, come i PMD (in tedesco Photomischdetektor o in inglese Photonic Mixer Device). Si tratta di piccoli chip in grado di fornire misurazioni tridimensionali dello spazio circostante, rilevando oggetti in movimento e fermi, in qualsiasi condizione atmosferica o di illuminazione. Con questi dati il Pre Sense, a velocità fino a 65 km/h, prevede i rischi di tamponamento o di collisione con ostacoli grandi o piccoli, avvisando il conducente con una breve frenata o, all’occorrenza, frenando con decisione. Per le situazioni a più di 65 km/h si sta sviluppando un altro tipo di upgrade del Pre Sense, caratterizzato da uno scanner laser capace di monitorare grandi distanze, con un’angolazione molto elevata.

Abbiamo fatto un test su pista per vedere come funziona. Gli scenari erano due.




Il primo: procedere a 60 km/h verso un veicolo (in gomma ovviamente) fermo sulla nostra traiettoria, con un guardrail a sinistra, ipotizzando una situazione di improvviso pericolo in autostrada; Lo scanner ha individuato l’ostacolo calcolando la possibilità di fuga verso il lato destro, e a pochi secondi dall’impatto il sistema ha emesso un segnale acustico per avvertire del pericolo e darci la possibilità di scartare verso la parte libera. Il secondo scenario non prevedeva vie di fuga: guardrail a sinistra e destra e tre veicoli davanti, in una ipotetica coda autostradale; il sistema, riconoscendo l’impossibilità di fuggire, ha eseguito una frenata a pochi centimetri dall’impatto.

Altra soluzione per la sicurezza è il sistema di assistenza agli incroci: immettendoci in un incrocio dalla visibilità limitata, i radar e le videocamere grandangolari rilevano la presenza di veicoli prossimi all’intersezione, e attivano una serie di segnali a più livelli, acustici e visivi, che avvisano il conducente del pericolo.

Quando invece uscendo dalla macchina si apre la portiera senza prestare abbastanza attenzione a chi sta passando, Audi punta su tre livelli di segnalazione: a portiera ancora chiusa sulla maniglia appare un piccolo triangolino rosso; se si tocca la maniglia, come a voler aprire, si illumina una lunga striscia scarlatta, ben più visibile; se invece abbiamo già iniziato ad aprire, il sistema aggiunge un segnale acustico.

Sul parcheggio assistito, con Audi il conducente non deve far altro che lasciare la macchina davanti al garage o al posto auto, scendere, premere un pulsante sulla chiave e godersi la scena. I sensori utilizzati sono a ultrasuoni e calcolano distanze e manovre da eseguire. Conclusa l’operazione l’auto si spegne da sola. Ovviamente funziona anche al contrario: la macchina esce e si piazza davanti a voi. Manca solo che vi saluti come K.I.T.T.

http://gadget.wired.it

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