venerdì 4 novembre 2011

Emoticon, ecco com'è nata la faccina



Due punti, un trattino, una parentesi - e voilà - una faccina. Oggi è quasi banale, ma una volta non esisteva: chi l'ha inventata?

Lo usi per sorridere, per dimostrare affetto, per far capire che qualcosa non va. L' emoticon è ilbodylanguage del nuovo millennio, internazionale e nella maggior parte dei casi inequivocabile. L'utilizzo delle faccine è una pratica talmente diffusa che, come l'SMS, le diamo per scontate. Eppure non sono sempre esistite: anche se il primo smiley classico risale all'ottobre 1963 ( hai festeggiato?), è solo negli anni '80 che nasce l'emoticon dalla testa inclinata come lo conosciamo oggi. 

Il World Wide Web avrebbe preso forma solo una decina di anni più tardi, ma già molte piccole reti telematiche tappezzavano le comunità più informatizzate degli Stati Uniti sotto forma di BBS. Con questo sistema gli istituti accademici erano soliti discutere dei massimi sistemi come nei forum di oggi, e la Carnegie Mellon University di Pittsburgh non faceva eccezione: politica, società, questioni accademiche, si parlava di tutto. 

E, come avviene ai giorni nostri, i fraintendimenti erano dietro l'angolo. Flame war, fanboy e troll sono termini entrati nell'uso comune nell'ultimo decennio, ma descrivono piuttosto bene anche la situazione di allora, quando centinaia di persone si scambiavano opinioni sullo scibile umano da dietro uno schermo e senza neanche l'ausilio della comunicazione non verbale: un caos. 

Nel 1982 il trentaquattrenne Scott Fahlman provò ad arginare la piaga: come racconta lui stesso, bisognava trovare un modo di comunicare l'intento scherzoso delle numerose battute con cui gliumoristialla Carnegie Mellon infarcivano i loro messaggi – battute che venivano prontamente fraintese e trasformavano intere discussioni in guerre senza senso. 

Il problema era come fare. Le comunicazioni di allora viaggiavano alla poco ragguardevole velocità di300 baud e la capacità di elaborazione dei terminali era quello che era: pensare di potersi aiutare con immagini o supporti multimediali voleva dire galoppare con la fantasia. La via d'uscita doveva esseretestuale. Fu proprio durante una discussione di questo tipo che Fahlman mostrò ai suoi colleghi unasoluzione elegante e compatibile con il set di caratteri ASCII su cui si basavano le BBS: con unmessaggio del 19 settembre 1982 buttò lì la proposta di utilizzare la sequenza :-) per marcare le affermazioni scherzose e :-( per contrassegnare quelle da intendere seriamente. 

L'usanza prese piede come un virus, diffondendosi attraverso la Rete anche nelle altre università dove furono create immediatamente faccine di ogni tipo: dall'occhiolino alla sorpresa, passando per le rielaborazioni giapponesi. Oggi l'emoticon sui forum di tutto il mondo è a colori: balla, sbadiglia, insulta, lampeggia e in alcuni programmi di messaggistica persino prende parola. Fa praticamente di tutto, tranne forse quello per cui era stato inventato. Chissà cosa ne pensa Scott Fahlman...

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