Se siete confusi dalla scelta di Samsung di proporre una terza variante di Galaxy Tab, non siete i soli. Lo sono anche quelli di Engadget, che hanno recensito la variante da 8.9 della linea di tablet Android Honeycomb di Samsung. Il Galaxy Tab 8.9 va a collocarsi esattamente a metà tra il precedente Galaxy Tab 7.0 Pro e il 10.1 già sul mercato da diversi mesi. A prima vista può sembrare una cattiva idea arrivare a frammentare così tanto una linea di tablet, ma a conti fatti risulta una buona mossa per arginare lo strapotere di Apple che con il suo iPad 2 non offre alcuna scelta di formato se non quella dei 9,7 pollici.
Il Galaxy Tab 8.9 come era facile intuire non è altro che una riduzione del fratello maggiore, con piccole variazioni solo in alcuni particolari dello chassis. La risoluzione dello schermo rimane 1280×800 in formato 16:9 come il fratello maggiore da 10.1 pollici, con tecnologia PLS TFT LCD. Quello che si perde in superficie rispetto al 10.1 però si guadagna in densità di pixel, tutto a vantaggio del dettaglio sopratutto sul testo. Le altre caratteristiche del tablet sono una CPU dual-core Nvidia Tegra 2 da 1GHz, 1GB di RAM e una fotocamera da 3MP che nei test non brilla per qualità.
L’unica personalizzazione offerta sulla scelta del tablet è la dimensione della memoria interna, 16 o 32GB, purtroppo non espandibili tramite microSD. A conti fatti questo taglio “di mezzo” del Galaxy Tab risulta il compromesso migliore nella linea tablet di Samsung per ciò che riguarda portabilità, prestazioni e durata di batteria, che dai test di Engadget risulta di ben 9 ore e 21 minuti. Il Galaxy Tab 8.9 è disponibile in Italia a partire da circa 480€ per la versione da 16GB.
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