martedì 6 dicembre 2011

Mozilla e Google, aria di crisi?



Visto il sempre maggior successo di Chrome, Mozilla potrebbe essere intenzionata a dire addio alla partnership che finora l’ha in qualche modo legata a Firefox, un'allenza che dura dalla notte dei tempi (della storia dei browser).

Nessun commento. Ecco la risposta data dal team Mozilla la scorsa settimana, alla richiesta di ComputerWorld di sapere se era stato rinnovato o no il contratto annuale di partnership che lega il gruppo con Google. Un non commento che sembra essere più di un commento nell'interpretazione degli osservatori che ora pensano che le strade di Firefox e di Big G, affiatata coppia da sempre, ovvero dalla notte dei tempi delle rispettive storie, potrebbero presto separarsi.

Le ragioni dell'addio potrebbero risiedere, come spesso accade nelle storie matrimoniali, nel terzo incomodo che nel caso specifico sarebbe Chrome. Di fronte al successo del proprio browser, sempre più vicino a Firefox in quote di mercato, per l'azienda di Mountainview potrebbe non essere più così vitale avere un posto di privilegio nel navigatore del Panda Rosso. Se davvero le cose stessero così per il team Mozilla sarebbero guai serissimi. Secondo alcuni calcoli dare a Google il primo posto nel campo di ricerca integrato nel browser vale ben l’84% del fatturato per questa parte dei propri servizi che lo scorso anno è stato di $121.1 milioni di dollari.

Dubbi sull'accordo sono in circolazione da tempo, fin dall’arrivo delle prime versioni di Chrome, ma da qualche settimana i punti interrogativi si sono moltiplicati e sono stati accompagnati da strani movimenti come una versione di Firefox (scaricabile dal sito Microsoft!) con Bing come motore di ricerca di default.

In attesa di avere risposte concrete dobbiamo per ora accontentarci di una interlocutoria precisazione da parte di un portavoce di Firefox: “Abbiamo al momento partnership con vari provider di ricerca che si differenziano e accordi con leader del settore come Google, Bing, Yahoo, Yandex, Amazon, eBay e altri. Siamo fiduciosi che i partenariati di ricerca rimarranno sostanziosi generatori di entrate per il prossimo futuro”.


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