giovedì 20 ottobre 2011

EFF chiede ad Amazon: Silk viola la privacy?



L’Electronic Frontier Foundation ha chiesto ufficialmente ad Amazon di spiegare la maniera con cui Silk, il browser del Kindle Fire, gestisce la privacy degli utenti.

La preoccupazione è sorta dal metodo con cui carica le pagine web, deviandone i componenti e facendoli passare attraverso i server nella nube di Amazon allo scopo di ridurre il peso dell’operazione per l’utente finale. Questa soluzione, molto simile a quella che Opera Mini implementa da anni, è finita sotto al mirino degli avvocati della privacy.

La domanda della EFF è molto semplice: “Amazon traccia i dati degli utenti quando fa passare attraverso i propri server tutto il loro traffico?”.

La risposta della corporation è stata che prima di tutto la navigazione cloud è opzionale e può essere disattivata. In secondo luogo, il traffico SSL non è mai passato attraverso i suoi server ed è trasferito direttamente sul tablet. Per il resto, Amazon sostiene di immagazzinare URL, timestamp ed un singolo “token”, ovverosia un dato che identifica come unica la sessione.

In base a queste esternazioni di Amazon, la EEF si è detta soddisfatta delle misure prese per proteggere la privacy degli utenti, anche se manifesta preoccupazione per la conservazione degli URL visitati.

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